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L’opinione del tedesco medio sull’immigrazione

Durante un dibattito trasmesso dalla Rundfunk Berlin-Brandenburg il 1 marzo 2018, a un certo punto interviene un libero cittadino di Cottbus (a partire dal minuto 36:45)…

Lei mi ha chiamato per condividere la sua opinione, ma prima vorrei farle una domanda: abbiamo già sentito la parola “divisione” per descrivere la città, lei crede che Cottbus sia divisa?

Certo, è inevitabile che accada. Comunque, non volevo esprimere opinioni ma solo fare un po’ di chiarezza. Qui si è parlato di “rifugiati” e di “integrazione”. Ecco, in Germania non c’è ne uno che si possa definire “rifugiato”, perché chiunque minacciato nella propria vita o sicurezza trascini il proprio culetto oltre un confine nazionale, anzi in questo caso oltre sette confini, non può in alcun modo rivendicare lo stato di “rifugiato”.
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Secondo punto: “integrazione”. Un tema tanto ridicolo quanto incredibile, perché non c’è proprio nulla da “integrare”! Un attimo, lasciatemi finire… È stato detto sulla tv nazionale, durante il programma di Peter Hahne, da cosiddetti “esperti”, che non c’è nulla da integrare. I musulmani, l’islam, non si integreranno mai. Questi vogliono solo una cosa: sottometterci. E lo dicono chiaramente!
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Un’ultima cosa: non vorrei essere troppo cattivo con i buonisti, ma sto parlando di demografia: dovrebbero essere loro i primi a esserne consapevoli, perché saranno loro i primi a essere sottomessi dall’islam. Se non lo avete ancora capito, siete semplicemente ignoranti.
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