Peanut lo Scoiattolo è stato fatto uccidere dai covidioti?

Peanut lo Scoiattolo era divenuto una star dei social grazie al suo “proprietario” Mark Longo, che aveva deciso di prendersi cura dell’animaletto quando la madre era stata investita da un’auto a New York.

Dopo diversi tentativi di lasciarlo libero, vedendo che tornava sempre da lui, il buon Longo ha deciso di lasciare la città e fondare una sorta di riserva “fai-da-te” a Elmira, al confine con la Pennsylvania (ovviamente questo “santuario” aveva avuto tutte le approvazioni legali del caso).

Il successo incredibile di Peanut (conosciuto anche come PNUT), che si faceva ritrarre con buffi cappellini o mentre si produceva in acrobazie, gli aveva garantito un seguito di almeno mezzo milione di follower.

Purtroppo in questi giorni è successo qualcosa di incredibile: qualcuno ha denunciato il proprietario dell’animale al New York State Department of Environmental Conservation, che dopo una perquisizione di cinque ore al ranch di Longo ha deciso di sequestrare Peanut e poi ucciderlo con una puntura per effettuare dei test sulla rabbia.

Mark Longo ha dichiarato che “per le persone che hanno chiamato il dipartimento c’è un posto speciale all’inferno” e si è detto “sotto shock, incredulo e disgustato da chi ha voluto far questo a PNUT”.

«Negli ultimi sette anni, Peanut è stato il mio migliore amico. È stato il centro del mio e del vostro mondo per tanto tempo e non so come affrontare a livello emotivo quanto  accaduto. L’anno scorso ci siamo trasferiti da New York nella speranza di aprire un centro di salvataggio di animali SENZA SCOPO DI LUCRO in nome di PNUT. La P’Nuts Freedom Farm vivrà per sempre nella memoria di PNUT. Con oltre 350 salvataggi, abbiamo fatto molto affidamento su PNUT e sulla sua “famiglia” di internet per raccogliere donazioni per aiutare più animali. Non so nemmeno come continuerò a raccogliere fondi per questa organizzazione no-profit. Mi prenderò una pausa dai social media per un po’. Alle persone che hanno fatto questo [denunciare]… GRAZIE per aver distrutto una famiglia e distrutto ogni speranza di sopravvivenza della nostra organizzazione benefica».

 

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Allo stato attuale, Longo ha dichiarato che utilizzerà i fondi raccolti sull’onda dell’indignazione per ingaggiare una battaglia legale con lo Stato di New York. Una dimensione tuttavia a mio parere prettamente politica della vicenda (al di là della lore che stanno scatenando i sostenitori di Trump, e che ho affrontato in altra sede), riguarda il fatto che in queste ore stanno circolando degli screenshoot di alcuni messaggi della presunta “spia”, che ha messo in moto la burocrazia newyorchese in base a una segnalazione anonima ma sarebbe poi corsa sui social a vantarsi dell’impresa.

In pratica l’avversione per questa creaturina innocente sarebbe un’eredità del periodo pandemico, nel quale i “progressisti” hanno fatto della medicalizzazione e della burocratizzazione sanitaria la loro ultima “causa”.

Noi scherziamo continuamente sul milieu novax e sul boomerpostaggio ad esso correllato, ma questo non significa sottovalutare in alcun modo i deliri solo all’apparenza più “razionali” del versante opposto, dove ci si è convinti di poter raggiungere qualche nuovo paradiso in terra tramite quella ideologia che siamo ancora costretti a chiamare “covidiotismo”, e che forse si potrà superare solo gettando con le catapulte cadaveri infettati di peste come fecero i mongoli contro i genovesi a Caffa (naturalmente si parla in senso figurato, anche se non saprei come traghettare tale messaggio fuor di metafora).

In ogni caso, RIP Peanut.

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2 thoughts on “Peanut lo Scoiattolo è stato fatto uccidere dai covidioti?

  1. Ci sono elementi probatori per collegare il caso ai covidistetici? È più evidente una creatività da cumciettine fantasiose in attesa nel salone del coiffeur recion.

  2. Veramente mostruoso.
    Questa è la stessa risma di quelli che scalpitavano per avere pass vaccinali, checkpoint e campi di internamento. Gente capace di spingersi a tanto lo farebbe a dei bambini in tempo zero.

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