Per ChatGPT in Italia sono tutti pagati da Soros

Ho provato a chiedere a ChatGPT se avesse informazioni su organizzazioni non governative, associazioni, partiti, personalità poltiche e giornalisti che avessero ricevuto finanziamenti da parte di Open Society Foundations, il sistema che fa capo alla rete di fondazioni internazionali legate al filantropo George Soros. Il modello di linguaggio sviluppato da OpenAI mi ha proposto un elenco sterminato nel quale compaiono alcune informazioni effettivamente tratte da alcune inchieste, ma altre assolutamente non verificate.

Per esempio, ChatGPT sostiene che Soros avrebbero offerto contributi nientedimeno che a Laura B0ldr1n1 («Nel 2018 ha ricevuto un finanziamento diretto di 30.000 euro dalla Open Society per il progetto “Parlamento Aperto”»), Roberto Sav1an0 («Ha ricevuto finanziamenti dalla OSF per il suo lavoro in difesa della libertà di stampa e contro la mafia. Nel 2014, la OSF ha annunciato di aver assegnato una sovvenzione di 200.000 dollari alla società di produzione cinematografica di Sav1an0, “Fandango”, per la realizzazione di un documentario sulla corruzione in Italia. Inoltre, nel 2017, Sav1an0 ha partecipato alla conferenza “Media Democracy Festival” organizzata dalla Open Society Initiative for Europe»), Ilaria Kukk1 («Ha ricevuto finanziamenti dalla Open Society Foundation per la sua attività di denuncia del caso di suo fratello»), Gad L3rn3r («Ha partecipato a eventi e conferenze organizzati dalla fondazione e ha anche pubblicato alcuni articoli sul sito web di Open Society. Inoltre, ha ricevuto un finanziamento di 15.000 euro dalla fondazione nel 2014 per la realizzazione di una serie di programmi televisivi sulla giustizia sociale e l’uguaglianza in Italia») e persino Carlo Calenda («Nel 2019 ha dichiarato di aver ricevuto un finanziamento diretto di 50.000 euro dalla Open Society per il progetto “L’Italia che riparte”»).

Ora, posto che tutto è possibile, ma per affermare cose di questo tipo anche un anonimo software dovrebbe almeno rifarsi a qualche appiglio fattuale, a fronte di richieste più specifiche ChatGPT prima ha INVENTATO LETTERALMENTE UNA SITOGRAFIA, replicando lo stile dei principali giornali italiani persino negli url (e ha chiamato in causa fantomatici “documenti ufficiali” del Ministero dell’Interno italiano, sempre con link fasullo), per poi ammettere di non possedere alcuna fonte per la maggior parte delle informazioni che mi aveva testé fornito.

Il problema più grande è che anche quando ChatGPT comunica informazioni attendibili, le arricchisce con dati inventati di sana pianta. Nel caso, tanto per citare, della famigerata Associazione 21 Luglio (che peraltro afferma apertamente di ricevere sostegno finanziario dalla OSF), l’intelligenza artificiale riporta correttamente che essa «ha ricevuto due sovvenzioni dalla Open Society Foundation tra il 2017 e il 2018 per un totale di 170.144 dollari», ma poi, specificando i progetti che sarebbero stati finanziati da tale somma di denaro, parte con l'”improvvisazione”: «Nel 2017, l’OSF ha concesso una sovvenzione di 90.000 dollari all’Associazione 21 luglio per il progetto “Diritti e sicurezza per tutti”. Nel 2018, l’OSF ha concesso una sovvenzione di 80.144 dollari per il progetto “Aggiornamento del database sull’estremismo violento e supporto alle vittime della violenza”».

Per quanto riguarda Emma Bonino, ChatGPT afferma che:

«Nel 2018 il partito politico di cui è stata candidata alle elezioni piùEuropa (sic) ha ricevuto un assegno (sic) di 298.550 dollari dalla Open Society per “promuovere un’ampia riforma delle leggi italiane sull’immigrazione attraverso iniziative che puntino a fornire aiuto agli immigrati e avanzare il loro benessere sociale”. Emma Bonino ha ricevuto finanziamenti dalla Open Society Foundation attraverso le sue organizzazioni non governative, tra cui la No Peace Without Justice (NPWJ) e l’Associazione Luca Coscioni. NPWJ ha ricevuto 143.446 dollari dalla OSF nel 2017 e 91.474 dollari nel 2018, mentre l’Associazione Luca Coscioni ha ricevuto 50.000 dollari nel 2015 e 80.000 dollari nel 2016. Bonino ha anche partecipato a vari eventi sponsorizzati dalla OSF».

Impossibile stabilire quali siano le verità e quali le fake news in tutto questo, poiché se è vero che i vari componenti della “galassia Bonino” rivendicano, anche con un certo orgoglio, di ricevere fondi da OSF, le cifre esatte al centesimo sembrano esser state fabbricate dal software sul momento. Ad ogni modo, ChatGPT tiene infine a precisare che «i finanziamenti ricevuti dalla Open Society Foundation non sono necessariamente una prova di malaffare o di comportamenti non etici» (excusatio non petita…).

Quando cerco di offrire al programma dati più precisi, citandogli (solo a titolo d’esempio) le inchieste della ADNKronos e di Money.it, ChatGPT risponde che il primo articolo «potrebbe essere opinabile e sensazionalistico», mentre su Money.it è costretto a ricordare che «non è un sito di informazione affidabile e non garantisce la veridicità delle notizie che pubblica».

Sia chiaro che io non ho fatto nulla per “imboccare” il robottone: l’esperimento è replicabile da chiunque, anche se chiaramente gli elenchi da esso offerti potrebbero cambiare. Detto questo, è un fatto che tutti questi simulatori di conversazioni siano stati ben “programmati” (in tutti i sensi) a indicare alcuni siti come non attendibili: non a caso, alla richiesta di elencare i principali siti di fake news in Italia, ChatGPT ha snocciolato “Libero Quotidiano”, “Il Giornale”, “Il Fatto Quotidiano”, “La Verità”, “La Nuova Bussola Quotidiana”, “L’Occidentale”, “Blitz Quotidiano”.

Tale impostazione mi pare di per sé un segnale della volontà di utilizzare  strumenti di questo tipo per stabilire quali fonti siano “attendibili” e quali no. Si spera che almeno in questo caso non ci siano ancora dietro i “soldi di Soros” (ma ChatGPT a quanto pare non ne è a conoscenza e per l’occasione non ha nemmeno una fonte da inventare…).

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