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Per lavorare in Texas devi giurare fedeltà a Israele

Bahia Amawi, una logopedista americana di origini palestinesi, è stata licenziata da una scuola del Texas per essersi rifiutata di sottoscrivere un giuramento di fedeltà a Israele, a garanzia del fatto che non avrebbe mai partecipato ad alcuna campagna di boicottaggio della nazione ebraica. Tale obbligo deriva da una legge approvata nel 2017, riguardante qualsiasi cittadino alle dirette dipendenze dello Stato del Texas (cfr. G. Greenwald, A Texas Elementary School Speech Pathologist Refused to Sign a Pro-Israel Oath…, “The Intercept”, 17 dicembre 2018).

Il provvedimento in questione è stato approvato un anno e mezzo fa dal governatore repubblicano Greg Abbott e riguarda non solo i singoli dipendenti ma anche le compagnie che decidono di boicottare i prodotti israeliani. Il Texas è stato protagonista di un episodio altrettanto spiacevole dovuto alle conseguenze di questo bill, quando i residenti della cittadina di Dickinson colpita dall’uragano Harvey si sono trovati costretti a firmare lo stesso “giuramento” per poter ricevere i fondi per la ricostruzione.

Esistono legislazioni simili in oltre una ventina di stati americani: il primo ad adottare il “giuramento” è stato il Tennessee nell’aprile 2015 e l’ultimo il Kentucky nel novembre 2018.

L’Intercept ha anche raccolto la testimonianza della logopedista licenziata:

La vicenda ha generato un acceso dibattito sulla stampa americana, questa volta per la maggior parte (dai progressisti ai conservatori) schierata finalmente in difesa del benedetto First Amendment. Segnaliamo, in particolare, la reazione del senatore repubblicano (rara avis) Rand Paul del Kentucky che ha accusato il divieto di essere lesivo della libertà d’opinione e in definitiva anti-americano.

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