Le riviste (perlopiù quelle femminili) celebrano da tempo la cosiddetta “invasione degli unicorni”, cioè la riproposizione ossessiva dell’immagine dell’animale mitologico su giocattoli, casalinghi, vestiti, cibarie, eccetera eccetera (cfr. per esempio “Vanity Fair” o “Donna Moderna“).
La spiegazione sembra facilmente intuibile: l’unicorno a quanto pare è stato assunto come simbolo da gay e non gay (LGBT+++ ecc.) in quanto “animale” “asessuato” (questa una delle spiegazioni ufficiali), perciò non è parso fuori luogo apporlo su qualsiasi oggetto in vendita nei supermercati.
Negli Stati Uniti però sono andati forse oltre, come dimostra il video qui sotto (che è ultra-complottista, per mettere le mani avanti), nel quale una signora facendo un giro solo nei grandi magazzini del suo quartiere è riuscita a scattare centinaia di fotografie di prodotti “unicornati”: magliette, cappelli, calzini, biancheria intima, pigiami per grandi e piccini, cinture, zaini, rossetti, gioielli, federe, cuscini, lampade, portachiavi, tazze, bicchieri, calamite, poster, cartoline, teste da trofeo gonfiabili, sacchetti, palloncini, torte, videogiochi, pennelli, prodotti per l’igiene, barrette di cioccolato, vini, fiocchi d’avena, slime, giocattoli per cani, ciabatte, liquori, decorazioni natalizie…
Nel filmato si dà una spiegazione, come detto, “complottista”: da una parte si accenna agli esperimenti di ingegneria genetica che potrebbero portare proprio alla creazione di unicorni in laboratorio (l’esempio è stato fatto da una biochimica ma all’autrice del video non pare casuale), dall’altra vengono evocati i significati esoterici celati dietro l’equino fantastico.
Secondo alcuni studiosi (dilettanti?) di massoneria l’unicorno sarebbe, oltre che “simbolo dell’anticristo” (Cathy Burns), anche metafora della trasformazione e “purificazione” a cui si sottopone l’iniziato, nonché una delle manifestazioni dell’androgino mercuriale alchemico.
Il predicatore evangelico John Ankerberg, sempre citato dalla youtuber, ricorda che nei rituali della Golden Dawn crowleyana uno dei titoli conferiti ai partecipanti è Monocris de Astris (“Unicorno delle Stelle”), mentre per i rosacruciani odierni l’animale mitologico, “estinto” nella sua natura fisica, è l’immagine della personificazione delle forze spirituali.
Infine trova spazio un accenno a Julian Huxley e ai suoi progetti di unificazione dell’umanità in un governo mondiale attraverso simbologie comuni: chiaramente è anche questa una boutade, tuttavia la diffusione del povero animale, avendo ampiamente superato la soglia del ridicolo, merita una risposta adeguata alla sua insensatezza.