Segnalo questa lettura (sono appena tre ore) di un articolo di Roger Devlin, Sexual utopia in power del 2006 (diventato poi un intero volume nel 2015) da parte del caro vecchio Prav.
L’articolo venne pubblicato originariamente nella rivista “Occidental Quarterly” e poi reso celebre dal blogger Chateau Heartiste: Prav probabilmente gli dà importanza perché è uno dei testi seminali (bleah!) del “movimento maschile”/redpill ecc… Per quanto mi riguarda, non l’ho mai citato perché ho sempre tentato di non arrendermi all’americanismo delle fonti, tuttavia riconosco che il testo ha -letteralmente- “fatto scuola”.
I punti più interessanti sono la comparazione fra le dinamiche della rivoluzione sessuale e quelle della rivoluzione francese (con una suddivisione in tre fasi: anarchia, terrore e reazione), la difesa della monogamia (che archivia la benevola accettazione della promiscuità maschile da parte di un certo pensiero conservatore-boomer) e l’introduzione nel lessico dell’androsfera del concetto di “ipergamia” (che all’epoca era ancora confinato negli studi etnologici).
Al di là del pregiudizio verso le “americanate”, Devlin propugna una visione realmente “conservatrice” della questione, rigettando i dogmi liberali non solo in campo morale ma anche economico (cosa inedita per uno yankee), e proponendo infine un “Termidoro Sessuale” che però non è mai stato realmente convertito in azione politica.
Buon ascolto!
incellismo senza americanismo essere come carbonara 100×100 vegana