Secondo quanto riporta la stampa internazionale, sembra che la pazienza di Putin sia finita e che lo Zar sanguinario abbia preso il faldone della “dottrina militare” e abbia aggiunto di sua mano BOMBARDARE TUTTI (da leggere con accento russo). In realtà si tratta di un blando aggiornamento che tenta di allinearsi con le direttive di Washington (per nominare una capitale a caso), le cui ambiguità sul No First Use fanno comunque dormire sonni tranquilli ai presunti “neutralisti” (grazie soprattutto alle favole della buonanotte di Mamma America).
Non voglio sembrare uno sciroccato putiniano (il fatto che mi sia tatuato sul petto il volto del Presidente russo non c’entra nulla con l’obiettività delle mie analisi), ma Mosca non ha apportato alcun cambiamento cruciale alla propria dottrina da far gridare in lacrime alla Terza guerra mondiale: il focus (sì, esatto, leggevo “Limes”) rimane sempre sulla deterrenza e sulle armi “tattiche”, il resto partecipa di quella stessa ambiguità su cui gli americani campano da decenni (senza considerare il fatto che la composizione della Nato è decisamente più insidiosa rispetto a qualsiasi accordo siglato tra Minsk e Mosca, che peraltro non si è mai allargato e mai si allargherà a Teheran, Pyongyang o Pechino…).
Provando a trovare un appiglio concreto, posso prendere spunto da un intervento dell’ex analista della CIA (perbacco) Peter Schroeder su “Foreign Affairs” (la rivista del Council on Foreign Relations), secondo il quale è altamente probabile che Putin possa attaccare con armi nucleari un Paese europeo (a cazzo?) appartenente alla NATO. Schroeder sostiene che l’amministrazione Biden abbia sottovaluto tale possibilità (tu quoque…), considerando impossibile che il Presidente russo possa giungere allo scontro nucleare con l’Occidente.
In particolare Schroeder interpreta i vari test condotti negli ultimi anni da Mosca non come una mossa all’insegna del si vis pacem, ma come espressione di un’aggressività sempre più marcata che potrebbe essere ricondotta anche alla psicologia personale di Putin (che è pazzo e vuole “stuprare” la Venere Europea).
Questa lettura contrasta per l’appunto con la linea ufficiosa dei servizi americani, che pensano come eventualità peggiore il fatto che Putin possa utilizzare solo armi nucleari tattiche sul campo di battaglia, ma non armi strategiche contro nazioni appartenenti alla NATO.
L’Autore poi sostiene che allo stato attuale Putin ritenga controproducente usare il nucleare in Ucraina, dal momento che la Russia sta sempre vincendo con mezzi convenzionali e che una mossa del genere potrebbe alienarle il sostegno di Cina (e India, ma anche Iran).
Le soluzioni proposte da Schroeder sono confuse quanto le sue analisi: da un lato sembra stigmatizzare l’espansionismo della NATO (invocando un intervento di “Stati neutrali” che evidentemente non dovrebbero appartenere all’organizzazione), dall’altro fa appello a una sorta di regime change o almeno a una pressione da parte degli alti ufficiali russi per impedire che Putin faccia la prima mossa.
Al di là della propaganda, l’ex agente segreto sembra auspicare una risoluzione della questione ucraina che non comporti alcuna umiliazione per i russi, mettendo in campo tutti gli strumenti diplomatici possibili per “presentare alternative vantaggiose alla Russia”.
Sembra che l’ispirazione di tali tesi vada oltre la strumentalizzazione fatta dalla stampa occidentale, che in tempi non sospetto aveva già preso alcune frasi del pezzo di Schroeder trasformandole in un mezzo per esercitare altro terrorismo psicologico sull’opinione pubblica.
A meno che lo scopo fosse proprio questo: data l’impossibilità di Washington di continuare a sostenere la fallimentare “resistenza” di Kiev, si passa infine ad agitare lo spauracchio della Terza guerra mondiale, atteggiamento che negli ultimi due anni è stato tacciato di “putinismo” e ha comportato l’ostracizzazione dal dibattito pubblico di voci autorevoli (non intendo la mia ovviamente, lol).
Al netto del consolidato “Non accadrà niente”, nel mezzo di questo bailamme una delle voci che mi compiaccio di considerare sagge e valide è quella di [Marco Columbro], presentatosi in questi giorni […] sfoggiando questo messaggio. Non mi importa di chi strepita, si spinscia e caga addosso, la verità è che oggi come ieri e sempre, [Marco Columbro] aveva ragione.
Mi sto cagando sotto.
https://www.fanpage.it/esteri/putin-con-i-lanci-sulla-russia-il-conflitto-e-mondiale-ucraina-colpita-con-nuovo-missile-balistico/