Mentre l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea, il socialista catalano Josep Borrell i Fontelles, tentava di fare il simpatico col rude ministro degli esteri russo Sergej Lavrov parlandogli di commedie romantiche spagnole, Mosca espelleva gli ambasciatori di Germania, Polonia e Svezia.
Il motivo? La partecipazione dei diplomatici di quei Paesi alle proteste “illegali” a favore di Alexei Navalny il 23 gennaio. Tuttavia non è un caso che Lavrov abbia deciso di dare l’annuncio al cospetto del suo ospite.
Borrell era andato a Mosca, di propria iniziativa, con gran sfoggio di sorrisi e toni distensivi, a tenere un dialogo “strategico” su questioni come le guerre in Medio Oriente e, già che c’era, chiedere a nome dell’UE la scarcerazione di Navalny. Ma ha finito per attaccare il principale alleato dell’Europa, gli Stati Uniti, in accordo col principale avversario dell’Occidente, la Russia.
Quando gli è stato chiesto un parere sul nuovo embargo americano contro Cuba, Borrell si è infatti prodotto in una condanna degli Stati Uniti, ricordando che l’UE ha “respinto con forza” l’iniziativa perché “causerà ancora sofferenza al popolo cubano”.
“Non mi aspettavo di trovarmi a parlare di Cuba qui a Mosca”, ha aggiunto. “La domanda su Cuba è interessante. C’è un film spagnolo intitolato Palmeras en la nieve [la commedia romantica di cui sopra] e mentre parlo qui, a Mosca, nevica, quindi mi è tornata in mente”.
Il diplomatico dell’UE ha anche fatto da promotore del vaccino “Sputnik V”, nonostante non abbia avuto l’approvazione scientifica dell’Europa: “Mi congratulo con la Russia per questo successo. È una buona notizia per l’intera umanità”.
In conclusione, Borrell ha offerto a Lavrov un megafono per un’arringa anti-UE (“partner inaffidabile”, i cui leader sono “degli illusi” e “culturalmente arroganti”), lasciando cadere l’idea di andare a visitare Navalny in prigione (“Darebbe l’impressione, sbagliata, che abbiamo accettato il suo arresto”).
La testata EUobserver ha definito il comportamento di Lavrov nei confronti dell’eurocrate una forma di “trolling”. Oltre alle sparate di cui sopra, Lavrov ha anche fatto diffondere dal suo Ministero un video in cui viene mostrata la “brutalità poliziesca” contro manifestanti pacifici nei paesi dell’Unione.
❗️ Officials & mainstream media are ignoring cases of police violence against peaceful protesters in the OSCE countries while we are being accused of their own “sins”
We've prepared a self-explanatory visual reel. See for yourself, feel the differencehttps://t.co/z63uIIEJ2z pic.twitter.com/B6kSs1lTKQ
— MFA Russia 🇷🇺 (@mfa_russia) February 2, 2021
Di ritorno a Bruxelles, la Commissione europea ha tuttavia difeso il modo in cui Borrell ha gestito il suo viaggio. Le sue osservazioni su Cuba erano rivolte alle politiche di Trump, non alla nuova amministrazione americana del presidente Joe Biden, ha precisato una portavoce dell’UE