«Avendo reso la maggioranza dei lavoratori superflui, la chiave sta nel trovare il modo per renderli superflui anche come elettori. Fortunatamente per gli oligarchi, la storia offre delle soluzioni. Sul sito del dipartimento degli Stati Uniti si trovano delle lezioni su come far sopravvivere un regime importando migranti che, per ringraziare, lo sosterranno. Uno di questi casi riguarda la Guyana sotto il governo di Forbes Burnham e del People’s National Congress (PNC). Con una classe lavoratrice spaccata tra afro-guyanesi e indo-guyanesi, questi ultimi sostenitori del partito d’opposizione e in maggioranza, quello che Burnham fece fu importare immigrati neri dalle vicine isole più piccole dei Caraibi, che avrebbero poi votato PNC per ringraziare Burnham del sostegno. Cose simili accaddero a Trinidad e Tobago, sotto il governo sostenuto da Washington di Eric Williams e del People’s National Movement (PNM). In questo caso vi furono sospetti diffusi che la grossa crescita della popolazione immigrata da Grenada e St. Vincent avesse portato ad un aumento della base del PNM»
(Maximilian C. Forte, Immigration and Capital, “Zero Anthropology”, 3 agosto 2016; traduzione italiana di Vocidallestero)
Come scriveva Corrado Guzzanti ne Il libro de Kipli (1992):
«Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori».