Dopo esser state colpite dalla censura di Youtube nel febbraio di quest’anno e aver deciso per protesta di interrompere qualsiasi attività online, a giugno le Brigandes sono tornate, aprendo un nuovo canale Youtube (Les Brigandes Après Censure) e pubblicando il resto dei video cancellati su Bitchute. Tra le loro ultime canzoni, Misma Sangre, un lamento amoroso della bella Sara (tutte le identità del gruppo sono segrete) che impersona la Spagna eterna tradita dalla Catalogna.
Mi permette una breve meditazione: se finora i pezzi delle Brigandes sono stati senza dubbio espressione del famigerato chauvinisme gallico, in questo invece la prospettiva si allarga sull’intera Europa, ma l’utilizzo degli stereotipi acquisisce un senso nuovo e inedito rispetto a contesti in cui è “politicamente corretto” utilizzarli (nei manifesti di propaganda turistica, ad esempio). In tal caso invece i cliché rappresentano una rivendicazione di un patrimonio culturale che da sempre è stato considerato “dell’umanità” fino a quando non è stato problematizzato come eurocentrico, bianco, occidentale, coloniale e razzista. Negli Stati Uniti tale white culture è comparsa tutta in un botto proprio nel momento in cui è stata negata l’esistenza stessa di tale patrimonio (da Vivaldi al sirtaki, dalle cattedrali ai fiordi).
Dunque è probabile che nei prossimi anni assisteremo a una più netta politicizzazione del folklore, il che metterà in particolare difficoltà le sinistre di quei Paesi in cui esse stesse si sono erette a custodi sia di una generica idea di “cultura” (nonostante la rappresentazione di essa come “sovrastruttura” resti sempre implicita) che di un ancor più intransigente “europeismo”.
Mazza queste, non le conoscevo. Stiano attente che i compagni gauche-caviar d’oltralpe ripristinano la pena di morte e le ghigliottinano per tradimento… nun ce mettono gnente (quasi cit.)