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Stati Uniti: nemmeno i ghei vogliono combattere nell’esercito più ghei del mondo

Grazie all’impegno dell’amministrazione Biden, l’esercito americano è diventato il più grande datore di lavoro di gay e trans al mondo. Tuttavia attualmente sembra che nessuna minoranza dell’alfabeto arcobaleno voglia davvero morire in una guerra mondiale. Il problema è che la militarizzazione dell’attivismo LGBT avvenuta in questi anni ha tolto alle forze armate americane anche quella “carne da cannone” rappresentata dai White Southerners (bianchi “sottosviluppati”), afroamericani e latinos.

Come ci fa sapere infatti un organo di disinformazione russa (RT, oscurato nel libero occidente), “finora l’esercito degli Stati Uniti è riuscito a reclutare la metà dei 60.000 nuovi soldati che sperava di arruolare entro il 1 ottobre, una tendenza che, se non verrà invertita [in senso buono, ndt], potrebbe avere un impatto significativo sulla capacità di rispondere ad attacchi futuri”.

Come ha affermato all’Associated Press il generale Joseph Martin, vice capo di stato maggiore dell’esercito, “dobbiamo affrontare sfide senza precedenti sia per il contesto post-covid che per la situazione del mercato del lavoro, ma anche a causa della concorrenza delle aziende private”.

L’esercito americano registra quindi nel 2022 il numero di reclutamenti più basso degli ultimi decenni. Il Pentagono ha ammesso di essere al di sotto del 23% rispetto agli obiettivi di reclutamento. Il problema è stato attribuito all’opinione negativa che alcune ideologie (come quella definita woke, pseudo-progressista) hanno avuto sull’immagine dell’esercito, nonché a un sistema di reclutamento antiquato che affida troppe responsabilità ad appaltatori esterni.

Nonostante l’esercito americano sia giunto ad offrire bonus fino a 50.000 dollari per un arruolamento di sei anni, non riesce comunque a trovare abbastanza volontari. Il generale Martin teme un calo progressivo di reclutamenti, che porterebbero il numero delle truppe armate statunitensi ben al di sotto di quello… ucraino (se dobbiamo considerare vera la storia del “milione di uomini” sbandierata dai media occidentali).

Un’indagine interna del Dipartimento della Difesa appena divulgata dalla NBC rivela che solo il 9% dei cittadini idonei di età compresa tra 17 e 24 anni ha intenzione di prestare servizio nelle forze armate (il numero più basso dal 2007). In contemporanea, il numero complessivo di americani “fisicamente, mentalmente e moralmente qualificato” per entrare all’esercito è sceso dal 29% al 23% negli ultimi anni.

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