Il cosiddetto “Rapporto Sandviken” pubblicato nel 2014 dal più grande quotidiano svedese, il Dagens Nyheter, prometteva alla cittadina di cui porta il nome una crescita economica direttamente proporzionale al numero di immigrati che avrebbe accolto. Oggi però il comune è in bancarotta.
Il comune svedese di Sandviken, che secondo il controverso rapporto di una celebre società di consulenza si sarebbe dovuto trasformare in un paradiso terrestre grazie all’immigrazione, adesso si trova ad affrontare il deficit record di 67 milioni di corone svedesi (oltre 7 milioni di euro).
Nel 2014, un rapporto stilato dalla società di consulenza internazionale PricewaterhouseCoopers per conto delle autorità locali, prometteva a Sandviken, comune di 40.000 abitanti nella contea di Gävleborg (nord di Stoccolma), un profitto annuo di mezzo miliardo di di corone (quasi 50 milioni di euro) se avesse accolto il maggior numero possibile di stranieri. Cinque anni dopo, le montagne di soldi sono scomparse e il comune va verso la bancarotta, con uno dei più gravi deficit della nazione.
“Era uno scenario fantascientifico, si poteva capire subito che il rapporto fosse poco credibile. Come è possibile che qualcuno ci sia cascato?”, ha dichiarato all’Expressen il politico locale Jonny Bratberg del partito di centro-desta Moderaterna.
Il presidente del consiglio comunale, il socialdemocratico Peter Kärnström, ha dato la colpa ai “dati demografici sfavorevoli” per la presenza di troppi bambini e anziani. Allo stato attuale, il comune ha bisogno di 800 posti in più nelle scuole, mentre l’assistenza agli anziani ha fatto lievitare le spese.
“La situazione è tesa come in tutti gli altri comuni, ha dichiarato Kärnström sempre all’Expressen, sottolineando la necessità da parte della sua città di avere più fondi: “Se tutta la Svezia diventasse così, servirebbe un sistema di stanziamento dei fondi in grado di riflettere i cambiamenti nella società”.
Negli ultimi anni il cosiddetto “Rapporto Sandviken” è stato ampiamente discusso (e ridicolizzato): Peter Wolodarski, caporedattore di Dagens Nyheter, il principale quotidiano del paese che ha propagandato il rapporto, col senno di poi ha ammesso che “non è stata una buona idea”. Tuttavia, il giornale ha rifiutato di pubblicare una ritrattazione.
Di recente, diversi comuni svedesi si sono opposti all’ingresso di nuovi immigrati appena giunti nel Paese. Il sindaco di Sölvesborg, Louise Erixon dei “Democratici Svedesi” (Sverigedemokraterna), partito di estrema destra, ha proposto che solo i comuni “rossi” (socialdemocratici) prendano in carico la quota immigrati che spetterebbe alla sua città, dal momento che averli è un “vantaggio economico”, con chiaro riferimento sarcastico a Sandviken.