The Corrispondenti

Ci si chiedeva dove fosse finito Raccapriccio, il sito che raccoglieva strafalcioni di giornalisti, opinionisti e marmaglia scrivente assortita: avendo appena scoperto che si è trasferito da un pezzo su Twitter, invitiamo chi ancora non lo avesse fatto a iscriversi al profilo.

Tra le ultime segnalazioni, un tweet raccapricciante (appunto) del corrispondente da Londra di “Repubblica” (qui l’originale), che voleva fare il fenomeno contro Salvini e invece ha dimostrato l’esattezza di quel celebre motto ormai attribuito a chiunque: Better to remain silent and be thought a fool than to speak out and remove all doubt.

Pur essendo il profilo Twitter del corrispondente una cornucopia di quella anglofonia “stracciona” che dilaga tra gli esterofili, vogliamo concentrarci anche noi sul tweet segnalato da Raccapriccio. Partiamo proprio dal “centro di Pesaro”. Esistono decine di modi per rendere tale espressione, ma (sarà un caso?) l giornalista di “Repubblica” è venuto in mente il meno appropriato: già questo è sintomo dell’incapacità di assimilare una lingua con cui si è quotidianamente a contatto (forse è l’approccio di chi “sa di sapere” il vero ostacolo?). Peraltro le agenzie hanno parlato di “centro storico”, il che avrebbe fornito la facile scorciatoia dell’historic centre (nonostante dal punto di vista semantico sia più pertinente l’aggettivo historical).

Il secondo strafalcione segnalato da Raccapriccio è quel “a under-protection mafia cooperative”: mamma mia! (è proprio il caso di dirlo, e non solo perché nell’inglese la parola “pentito” è entrata come italianismo). Naturalmente pure in tal caso esistono decine di modi per esprimere il concetto (anche in maniera edulcorata): “cooperative” è il classico raschio sulla lavagna. In effetti il traduttore automatico di Google avrebbe fatto meglio: umilmente, esso ci suggerisce un collaborator of justice che è ancora un pugno in un occhio, ma che ha comunque senso. Sappiamo però che la formula “ufficiale”, acquisibile da un qualsiasi telegiornale anglofono (inglese o americano), è cooperating witness.

Per quanto riguarda quell’under-protection, senza la lineetta sarebbe stato un errore veniale, ma è il contesto a renderlo un ulteriore indice di “maccheronismo” andante. Senza voler inferire, da un giornalista ci si aspetterebbe (lo ripetiamo) una certa familiarità con un lessico più “tecnico” anche da punto di vista giuridico, o perlomeno con le pagine di Wikipedia. Ma lasciamo andare.

Dal nostro canto, notiamo, al di là di una “meccanicità” piuttosto infelice, il “cold blood” al posto di cold-blooded (qui sì che ci voleva almeno il trattino) e quel “We would be much more interested” che resta in sospeso (gli inglesi non sottintendono nulla: interested in… what?).

La lingua inglese è talmente bistratta dagli “europeisti” che il suo utilizzo indebito in tutto il Vecchio Continente con l’alibi della comprensibilità andrebbe forse annoverato tra le cause della Brexit. Certo, come sosteneva il Nobel Derek Walcott “La lingua inglese non appartiene a nessuno, è proprietà solo dell’immaginazione”:  però, insomma, don’t exaggerate.

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