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Tupac organizza a Belgrado un concerto di beneficenza per la fratellanza greco-serba

Scusate per il titolo, ma Tupac alive in Serbia era un meme molto prolifico di qualche anno fa, prima che Brenton Tarrant trasformasse Serbia Strong nella colonna sonora del suo massacro. Dopo la prevedibile purga di Youtube, restano sparute testimonianze (in forma di reupload) di quel breve successo, accompagnate talvolta da un pregevole copypasta che aggiungiamo in coda ai video:

“REMOVE KEBAB remove kebab you are worst turk. you are the turk idiot you are the turk smell. return to croatioa. to our croatia cousins you may come our contry. you may live in the zoo….ahahahaha ,bosnia we will never forgeve you. cetnik rascal FUck but fuck asshole turk stink bosnia sqhipere shqipare..turk genocide best day of my life. take a bath of dead turk..ahahahahahBOSNIA WE WILL GET YOU!! do not forget ww2 .albiania we kill the king , albania return to your precious mongolia….hahahahaha idiot turk and bosnian smell so bad..wow i can smell it. REMOVE KEBAB FROM THE PREMISES. you will get caught. russia+usa+croatia+slovak=kill bosnia…you will ww2/ tupac alive in serbia, tupac making album of serbia . fast rap tupac serbia. we are rich and have gold now hahahaha ha because of tupac… you are ppoor stink turk… you live in a hovel hahahaha, you live in a yurt
tupac alive numbr one #1 in serbia ….fuck the croatia ,..FUCKk ashol turks no good i spit in the mouth eye of ur flag and contry. 2pac aliv and real strong wizard kill all the turk farm aminal with rap magic now we the serba rule .ape of the zoo presidant georg bush fukc the great satan and lay egg this egg hatch and bosnia wa;s born. stupid baby form the eggn give bak our clay we will crush u lik a skull of pig. serbia greattst countrey”

Ora, tutto questo mi serviva come introduzione (e “cornice”) ad alcune immagini riguardanti il sostegno che i greci offrirono alla Serbia durante le guerre balcaniche in nome della “fratellanza ortodossa”, tratte perlopiù dal volume Unholy Alliance. Greece and Serbia in the Nineties, pubblicato nel 2002 dal giornalista Takis Michas.

È una storia ormai piuttosto conosciuta: la Grecia fu l’unico membro della NATO e della UE a sostenere Slobodan Milošević, rompendo il fronte unico occidentale e vanificando gli sforzi per imporre sanzioni contro la Serbia. Non fu una alleanza “clerico-fascista” tra fanatici ortodossi o un “matrimonio d’interesse” tra ultimi rappresentanti del socialismo in Europa (quello “modernizzatore” del Pasok e quello “nazionalista” jugoslavo), ma una vicinanza sentita da tutto il popolo ellenico, la quale portò non solo alla partecipazione di alcuni soldati al massacro di Srebrenica ma anche alla rivelazione di importanti segreti militari da parte delle alte sfere ateniesi a quelle di Belgrado. Fu un “fronte unico” in tutti i sensi, da Mikis Theodorakis ai pescivendoli fino alle folle degli stadi.

Pubblichiamo dunque questi frammenti di un singolare episodio della storia contemporanea, consigliando come sempre di recepirli con occhio critico, e senza mai dimenticare che Tupac is alive and well in Serbia.

Paramilitari della Guardia Volontaria Greca in Bosnia (1995)
Paramilitari della Guardia Volontaria Greca a Srebrenica
Radovan Karadžić incontra Serafino I, primate della Chiesa ortodossa greca e arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia dal 1974 fino alla morte nel 1998.
Karadžić allo stadio Karaiskakis (Pireo) nel 1993, durante il suo discorso pronuncerà la celebre frase “Dalla nostra abbiamo Dio… e i greci!”
Karadžić allo stadio Karaiskakis (Pireo) nel 1993 assieme ad Akis Tsochatzopoulos (Pasok) e Serafino.
Karadžić conferisce la medaglia dell’Ordine dell’Aquila Bianca di Serbia ai paramilitari greci.
Membri della Guardia Volontaria Greca (Belbasa Apostolos, Mavroyannakis Michalis, Socrates Koussouvris -quello con le stampelle-) si esibiscono nel saluto romano a Vlasenica (Bosnia) nella primavera del 1995: alcuni di loro facevano già parte di Alba Dorata, altri vi confluiranno in seguito.
Paramilitari greci a Srebrenica con Karadžić.
Il membro più anziano della Guardia Volontaria Greca sventola i vessilli della Grecia e della Serbia (Bosnia, 1995).
Un membro della Guardia Volontaria Greca (Nikos Nikolaidis) in trincea durante un momento di riposo (Bosnia, 1995)
Milosevic incontra Andreas Papandreou (che pochi anni prima fu Presidente del Consiglio europeo) nel 1991
Milosevic con il primo ministro greco Konstantinos Mitsotakis e l’allora ministro degli esteri Antonis Samaras (1991)
Karadžić allo stadio del Pireo col primo ministro greco Andreas Papandreou (1993).

Manifestazioni di protesta contro la visita di Bill Clinton ad Atene (1999):

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