L’eventuale riapertura delle indagini per l’assassinio di Chiara Poggi a quasi 18 anni di distanza da quel 13 agosto 2007 in cui la ventiseienne di Garlasco venne massacrata in casa sua con una violenza inaudita è un argomento che sembra aver colonizzato l’intero panorama mediatico italiano, non solo quello tradizionale (stampa e tv) ma soprattutto quello internettiano, che pur risentendo della moda del cosiddetto True Crime riesce comunque a produrre contenuti degno di nota.
Nelle ultime due settimane sono comparsi su YouTube numerosi video dedicato al caso da parte di Bugalalla, al secolo Francesca Bugamelli, uno dei volti più conosciuti del “genere” in questione, che nonostante abbia toni provocatori e induca spesso nel cattivo gusto (è pur sempre originaria di Bologna) offre diversi spunti sulle indagini. Per esempio, il suo intervento sulla “pista esoterica” è tanto documentato quanto equilibrato (per quanto riguarda gli altri, talvolta avanza congetture indebite e non supportate da alcun dato, per motivi sinceramente incomprensibili, che spero non abbiano nulla a che fare col sensazionalismo).
Per quanto riguarda altri canali non puramente True Crime ma pur sempre interessati ai temi riguardanti la giustizia, si segnala l’intervista all’inviato del programma “Le Iene” Alessandro De Giuseppe (colui che ha firmato due eccellenti speciali della trasmissione riguardanti il caso, con tanto di intervista ad Alberto Stasi sia nel 2022 che nel 2025, e che ha scovato un supertestimone mantenendo un’eccezionale riserbo sulla sua identità) da parte di Frontedelblog, un progetto animato da Edoardo Montolli che è perlopiù conosciuto per il “revisionismo” sulla strage di Erba:
Sulla stessa linea, cioè di canali che tradizionalmente si occupano di un caso specifico ma hanno “aperto” anche all’omicidio di Chiara Poggi, c’è Federico Liguori, il quale ha firmato la più completa ricostruzione del delitto di Yara Gambirasio, e che ha appena pubblicato un intervento con l’avvocato Simone Colzani (opinionista preparato e piuttosto coraggioso nel presentare le sue tesi) e il giornalista Luigi Grimaldi, che in questi anni ha continuato ad approfondire le piste alternative sull’affaire Garlasco.
Infine, in questo “filone” è giusto inserire anche lo speciale di Andrea Lombardi, conosciuto perlopiù come commentatore politico ma che spesso si è occupato di malagiustizia (con particolare attenzione al processo a Massimo Bossetti):
Per quanto riguarda invece nuove realtà che stanno emergendo in questo periodo, bisogna rivolgere una qualche attenzione al progetto DarkSide – Storia Segreta d’Italia, il cui volto principale è rappresentato dal giornalista Gianluca Zanella, che ha offerto contributi essenziali (utilizzati anche dalla redazione de “Le Iene”) sulle interpretazioni alternative del delitto.
Tra gli interventi apparsi su Youtube ma in qualche modo collegati ai media classici, si segnalano gli editoriali di Marco Oliva, volto noto di Telelombardia (e ospite fisso alla trasmissione Mediaset “Quarto Grado”), che da anni ha una sorta di filo diretto con Massimo Bossetti e che nei giorni scorsi ha letto una lettera che il condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio ha dedicato proprio al delitto di Garlasco, nella quale afferma di aver incontrato Alberto Stasi nel carcere di Bollate (entrambi sono attualmente detenuti in questo istituto penitenziario) e di poter “comprendere la sua situazione”, in quanto anch’egli “vittima di indagini condotte male”.
Segnalo infine i contributi di DeviKrime (meno celebre di Bugalalla, ma con un discreto seguito), che non ha alcun timore ha formulare apertis verbis ipotesi alternative (magari anch’essa indulgendo un po’ troppo alle suggestioni), nonostante nel caso di Garlasco persino alcuni testimoni oculari siano stati minacciati, querelati e costretti a ritrattare.
Ci sono poi altri commentatori, come Nicola Castellano (che si occupa di un po’ di tutti) oppure Gianluca Spina (ex poliziotto specializzato in comunicazione non verbale) dei quali non sono in grado tuttavia di segnalare un video specifico e dunque rimando ai loro canali (così come a quello di OverTheNight, ricco di contenuti e sempre contraddistinto da ospiti d’eccezione).
Temo di aver dimenticato altri nomi delle decine di video visualizzati solo nelle ultime settimane, ma se dovessi chiudere con un contributo decisamente sui generis, non potrei fare a meno di evocare un intervento dell’avvocato Marco Mori (proprio lui!), che oltre ad ammettere di essere un assiduo consumatore di pornografia (il riferimento, ovviamente, è all’inesiste movente che avrebbe spinto uno Stasi “scoperto” nel suo turpe vizio a uccidere la povera Chiara), esprime considerazioni più che condivisibili sullo stato del sistema giudiziario in Italia, il quale -in particolare per i delitti dal grande risalto mediatico- sembra perennemente affetto dalla sindrome della “presunzione di colpevolezza”: