L’ambasciata tedesca di Kiev e il principale partito di opposizione del Paese hanno condannato i nazionalisti di estrema destra a Kiev che mercoledì sera hanno marciato per commemorare la divisone delle SS Galizia.
Secondo la TASS, un centinaio di militanti di vari gruppi nazionalisti hanno partecipato alla celebrazione del 77° anniversario della divisione militare Galizia. In risposta alla marcia, il secondo più grande gruppo parlamentare del paese, Opositsija Platforma (“Piattaforma di opposizione”) ha invocato un repulisti contro i neonazi. Il partito di opposizione, liberale e filo-russo, ha anche evidenziato l’ipocrisia del governo Zelensky, che da una parte consente certi spettacolini e dall’altra vorrebbe annullare la tradizionale parata del Giorno della Vittoria dei sovietici contro Hitler con la scusa del covid.
Create a Leopoli nel 1943, le SS Galizia erano composte da volontari ucraini al servizio della Germania nazista contro i partigiani locali. L’unità fu quasi spazzata via nell’offensiva Leopoli-Sandomierz del 1944 e in seguito continuò a operare in Slovacchia e Austria. Nel 1945 fu rinominata Esercito Nazionale Ucraino e durò fino alla fine della guerra.
Mercoledì sera i neonazisti si sono incontrati nel centro di Kiev, in piazza Arsenalnaya, e hanno marciato fino a Piazza Maidan. Alla fine hanno appeso uno striscione su un ponte, raffigurante soldati in uniforme nazista. La polizia locale ha bloccato la strada per facilitare la celebrazione. “Siamo la forza che governerà questo paese”, ha detto uno dei partecipanti. “Siamo la forza che farà la guerra sul proprio territorio. Siamo la forza che combatterà a Mosca. Siamo orgogliosi e ricordiamo le gesta della divisione SS Galizia”.
L’evento ha irritato anche l’ambasciata tedesca a Kiev e l’ambasciatore Anka Feldhusen ha ammonito i nazionalisti ucraini a non esaltare criminali di guerra: “Le unità delle Waffen SS hanno collaborato ai peggiori crimini di guerra e all’Olocausto durante la Seconda guerra mondiale. Nessuna organizzazione che lotta per l’Ucraina odierna dovrebbe essere riconducibile a quelle gesta”, ha scritto su Twitter.
Підрозділи Ваффен CC брали участь у найважчих військових злочинах та Голокості під час Другої світової війни. Жодні волонтерські організації, які сьогодні борються та працюють за Україну, не повинні асоціюватися з ними. https://t.co/e4k66sMfjQ
— Anka Feldhusen (@AnkaFeldhusen) April 28, 2021
Negli ultimi anni Kiev ha avuto un rapporto controverso con l’estrema destra: l’anno scorso le Nazioni Unite hanno votato a favore di una risoluzione per combattere la promozione dell’ideologia nazista e l’Ucraina è stato l’unico Paese a opporsi all’iniziativa assieme agli Stati Uniti. È del resto nota l’influenza di tale tipo di estremismo sulla società civile: tanto per fare un esempio, nel 2019 l’ex primo ministro del paese Oleksij Hončaruk fu sorpreso a partecipare a un concerto neonazi.
Questa pressione estremista non preoccupa però l’Occidente, soprattutto perché grazie a essa la capitale ucraina da qualche anno può ospitare il più grande gay pride dell’Est Europa, naturalmente scortato dai militari.