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Un lottatore russo prende a calci una statua del Buddha e gli piscia pure sopra

Un lottatore marziale russo è stato arrestato dopo aver preso a calci una statua del Buddha e aver urinato su di essa, mentre riprendeva il tutto e lo trasmetteva online attraverso Periscope.

Said Osmanov (questo il nome del vandalo), un ventiduenne del Daghestan, ha compiuto le sue gesta nella regione a maggioranza buddhista della Calmucchia, nel sud-ovest del Paese. Lo spiacevole episodio ha avuto luogo il 1 aprile 2016 a Elista, capoluogo della Calmucchia, mentre un gruppo di lottatori del Daghestan (regione a prevalenza mussulmana) si trovava in città per un torneo di arti marziali miste.

Osmanov ha commesso gli atti sacrileghi durante una passeggiata per la città. Mentre il video si diffondeva sui social media, una folla adirata si radunava sotto l’hotel dove alloggiavano gli atleti, costringendo Osmanov a scendere e scusarsi in ginocchio per le sue azioni. Dopodiché è giunta la polizia stessa per arrestarlo.

I monaci del principale tempio buddista di Elista hanno annunciato una cerimonia di purificazione rituale per la statua del Buddha profanata dalle azioni di Osmanov. Nel tentativo di prevenire qualsiasi conflitto etnico-religioso, i funzionari del Daghestan si sono precipitati in Calmucchia per condannare con forza il gesto. Il leader della regione, Ramazan Abdulatipov, ha anche annunciato una campagna di sensibilizzazione tra gli atleti in accordo col Ministero dello sport regionale.

Al pari delle famigerate Pussy Riot, condannate a due anni per vandalismo motivato da odio religioso in seguito alla loro esibizione blasfema nella Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, anche Osmanov è stato condannato a una pena simile (senza condizionale per l’aggravante dell’odio etnico).

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