Un professore (ebreo) della New York University accusa i manifestanti pro Gaza di scopare poco

Un professore della New York University, tale Scott Galloway (naturalmente di origine ebraica, per giunta da parte di madre, così anche la Schlein può approvarne il pedigree), ha affermato al talk show di Bill Maher (una versione sotto steroidi di Phabyo Phazyo, anche lui ebreo – intendo Phazyo, ma anche Maher) che gli studenti che manifestano per la Palestina gli ricordano la “Germania nazista” (il paragone ci sta sempre) e che il motivo per cui stanno occupando le università per fermare Israele è che scopano troppo poco: «Penso che parte del problema sia che questi giovani non facciano abbastanza sesso».

Il cortocircuito qui è inestricabile, perché un professore sinistroide sta usando dell’ammuffita retorica pseudo-freudiana per accusare degli studenti dichiaratamente di sinistra di indignarsi per il genocidio di Gaza solo in base a una presunta verginità imposta, che è poi la stessa accusa che costoro rivolgono ai loro coetanei destrorsi (sessuofobi incel maschilisti patriarcali eccetera).

A me pare abbastanza chiaro cosa stia accadendo: se non ci fosse stato di mezzo Israele nessun professorino ebreo newyorchese si sarebbe mai permesso di formulare certe accuse con tale leggerezza. Deve evidentemente risultare insopportabile, almeno per una volta, non avere il controllo totale della “narrazione” sovversiva per questa comunità rigidamente organizzata che finge sempre di essere dalla parte dei più deboli.

Come italiano posso solo osservare che non avrei mai immaginato che il livello potesse giungere più basso, nonostante si parli di ebrei americani, l’etnia più contradditoria e schizofrenica della storia contemporanea. D’altro canto, la conclusione logica a cui dovrebbe portare tutto questo è il Mondo Nuovo su modello huxleyano, dove la gente passa il tempo a scopare e non si preoccupa delle questioni morali.

Questo modo di pensare inoltre comunica il profondo disprezzo che un ebreo può nutrire nei confronti dei goyim: fate scopare queste bestie, vedete che si calmeranno. Se vogliamo dirla tutta, la cosiddetta “industria dell’intrattenimento” (del quale l’ebraismo americano detiene la fetta principale, al di là delle lagne sull’antisemitismo) dal dopoguerra in avanti è stata una ininterrotta celebrazione della liberazione sessuale, dunque il fallimento andrebbe anche in tal caso attribuito alla comunità di riferimento del professore di cui sopra.

In cauda venenum, mi pongo un’altra qusestione: perché costui ai tempi del #metoo non ha difeso il suo correligionario Harvey Weinstein attribuendo alle femministe una “mancanza di cazzo”? Troppo sconveniente, in tal caso, eppure il tenore sarebbe lo stesso…

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3 thoughts on “Un professore (ebreo) della New York University accusa i manifestanti pro Gaza di scopare poco

  1. Just have sex
    Just be confident, bro
    Potremmo definirla una “Reductio ad Copulationem” ?
    In ogni modo, non ci capisco più niente.
    Nebbia mentale, stress, ore di sonno perdute, lavori domestici, poca motivazione.
    E sono sempre due settimane da aspettare. Però c’è sempre da andare a lavorare il giorno dopo.
    Meno male che c’è il blog di Mr.Totalitarismo a tenermi su di morale.
    (Avevo visto la “bozza” dell’altro articolo. Io leggo sempre tutto con interesse, e non sono di quelli che gode solo nel leggerti quando racconti le tue sfighe. Che poi, più o meno, sono pure le mie. Anzi, vorrei pure io scrivere le mie sfighe qui. Una specie di “confessio” laica. Sperando, forse inutilmente, in una qualche forma di “assoluzione”. Ma di questo non c’è bisogno. Mi incuriosiva solo se fosse un’idea già affrontata, in ambito anche solo letterario, nel III millennio. Scusa per l’idea un po’ idiota. Non dobbiamo poi fare l’equivalente del blog delle donnette al maschile, e senza la sezione sui gatti.
    Solidarietà maschile, sempre e comunque. No homo)

      1. Il meme delle “due settimane” é nato alcuni anni fa in riferimento alle imbarazzanti tecniche boomer di propaganda politica di sfera trumpiana e legate al “movimento” QAnon all’epoca di moda. Si riferisce alle continue rassicurazioni che presto ci sarebbero state inaudite rivelazioni pubbliche sui crimini perpetrati dagli avversari politici e arresti di massa, che i seguaci quindi dovevano avere fiducia ( “Trust Sessions”, “Patriots are in control” ecc) e stare ad aspettare che uno di questi personaggi traducesse in realtà i proclami che “tra due settimane” sarebbero partite tutte queste rivoluzioni.
        Da questo stesso sottobosco si origina anche l’italico meme del “trastare” il politico (mal)destro di turno a risolvere un problema piuttosto che cianciare su Twitter senza mai fare niente di concreto.

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