Una mostra blasfema e anticristiana in Israele

GERUSALEMME (“McJesus” sculpture causes uproar in Haifa, “Ma’an News Agency”, 12 gennaio 2019) – Il patriarcato greco ortodosso di Gerusalemme ha protestato duramente contro le raffigurazioni offensive di Gesù Cristo come Ronald McDonald e della Vergine Maria come Barbie esposte in un museo di Haifa, nel nord di Israele.

(Jani Leinonen, McJesus, 2015)
(Pool & Marianela dalla serie Barbie: The Plastic Religion, 2018)
(Magnus Gjoen, Break Glass for Resurrection, 2013)

(Nick Stern, dalla serie You are not Banksy, 2012)

Il Patriarcato greco-ortodosso ha invitato il comune di Haifa a rimuovere i dipinti e le sculture offensive verso cristiani e a porre scuse ufficiali per aver patrocinato un evento del genere.

“Nessuno dovrebbe offendere gli altri con il pretesto della libertà di espressione”, ha aggiunto il Patriarcato greco ortodosso, osservando che è possibile rispettare la libertà di espressione solo fin quando non diventa offensiva per le religioni e le credenze altrui.

Centinaia di cristiani e musulmani palestinesi hanno manifestato venerdì davanti al museo di Haifa, chiedendo la rimozione della scultura raffigurante Ronald McDonald, la mascotte della compagnia mondiale di fast food, in croce. Il “McJesus”, scolpito dall’artista finlandese Jani Leinonen, è stato mostrato al pubblico ad agosto come parte della mostra Sacred Goods [merce sacra] del museo di Haifa.

I dimostranti accorsi per chiedere a gran voce la rimozione delle opere d’arte “offensive” [tra le quali anche un Cristo in croce appena “tornato dallo shopping” e uno sotto un vetro da rompere “in caso di resurrezione”] si sono scontrati con la polizia israeliana, che ha utilizzato lacrimogeni e granate stordenti per disperderli.

Uno dei manifestanti ha affermato che il governo non si preoccupa delle proteste perché provenienti dalla minoranza cristiana: “Se si trattasse di una scultura di Hitler con un rotolo della Torah in mano, interverrebbero immediatamente”.

In risposta alla protesta, l’Haifa Museum of Art ha annunciato che metterà un cartello all’ingresso della mostra per avvisare i visitatori dei “contenuti potenzialmente offensivi”.

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