Uno studio sulle misure anti-covid adottate in diversi Paesi ha rilevato che i lockdown non hanno contribuito al rallentamento della diffusione del virus rispetto ad altre misure volontarie, come il distanziamento sociale o la riduzione degli spostamenti.
Lo studio, che ha analizzato la crescita dei casi di coronavirus in dieci paesi all’inizio del 2020, è stato pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation il 5 gennaio 2021. In esso si fa un confronto tra i casi di Inghilterra, Francia, Germania, Iran, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Stati Uniti (tutti i paesi che hanno provveduto al blocco totale) e quelli di Corea del Sud e Svezia, che hanno risposto in maniera meno restrittiva.
I ricercatori hanno utilizzato un modello matematico per confrontare le misure adottate nei diversi paesi e non hanno riscontrato “alcun effetto chiaro e significativo delle misure più restrittive sull’aumento dei casi in qualsiasi paese”. I ricercatori hanno anche affermato che, pur non volendo mettere in dubbio il valore degli interventi in materia di sanità pubblica, “non è stato possibile individuare chiaramente i vantaggi rappresentati dagli ordini di stare a casa e dalle chiusure totali”.
Tuttavia, i ricercatori hanno anche riconosciuto i limiti del loro studio, dal momento che “i confronti tra paesi sono difficili”, poiché le nazioni possono avere regole, culture e relazioni diverse tra governo e cittadinanza.
La ricerca è stata condotto da ricercatori affiliati alla Stanford University e uno degli autori è Jay Bhattacharya, professore di medicina ed economia sin dall’inizio avverso alla politica dei lockdown. Bhattacharya fa anche parte di un gruppo di scienziati che hanno firmato la Dichiarazione di Great Barrington, appello che incoraggia i governi a revocare le restrizioni e puntare all’immunità di gregge per i giovani e le persone sane.
Altri studi hanno invece stabilito che le misure restrittive hanno effettivamente salvato milioni di vite. Una analisi pubblicata a giugno dell’anno scorso da Nature firmata dai ricercatori dell’Imperial College di Londra ha calcolato che i lockdown avrebbero evitato oltre tre milioni di morti in più in tutta Europa.
“Questi dati suggeriscono che senza alcun intervento, come i lockdown e la chiusura delle scuole, ci sarebbero potuti essere molti più decessi per COVID-19. Il tasso di trasmissione è sceso a livelli sotto controllo in tutti i paesi europei che abbiamo osservato”, ha dichiarato il dott. Samir Bhatt, autore dello studio. “Occorre ora prestare attenzione alle misure necessarie per mantenere sotto controllo la trasmissione del virus”.
Un secondo studio pubblicato insieme a quel rapporto su Nature e condotto da scienziati statunitensi ha scoperto che 530 milioni di contagi sono state evitate dalle misure restrittive in Cina, Corea del Sud, Italia, Iran, Francia e Stati Uniti.
Fonte: COVID Lockdowns May Have No Clear Benefit vs Other Voluntary Measures, International Study Shows (Newsweek, 14 gennaio 2021)