Vogliono un Papa trans?

Ho deciso di non dedicare un articolo all’argomento perché non mi va di approfondire certe tematiche, ma solo segnalarle. Parlo dunque a voce (e a braccio) di due opere uscite negli ultimi anni che adombrano la possibilità di un Pontefice transessuale, Conclave dell’inglese Robert Harris (2016), divenuto alla fine del 2024 un film di successo internazionale, e Un nuovo Papa (2022), romanzo dell’americano Glenn Cooper. In entrambi, si evoca la figura di Innocenzo XIV, esemplare di prelato ermafrodito/androgino (nel caso di Harris) o apertamente trans (nel caso di Cooper), che dovrà portare avanti il “rinnovamento” della Chiesa….


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9 thoughts on “Vogliono un Papa trans?

  1. Ottimo episodio.

    Sono molto interessanti le discussioni su film e libri, secondo me ne dovresti fare di più.
    Credo che Ralph Fiennes abbia fatto film migliori come Coriolanus del 2011.

    Riguardo il tema del video, credo che anche un se eleggono un papa trans credo sia difficile fare peggio di quello che ha fatto quello attuale.

  2. Ma voglioni chi?
    E’ solo un prodotto del sottogenere narrativo-cinematografico del Church-Drama che ha i suoi estimatori e la sua nicchia, perchè oggettivamente fecondo e sufficientemente fetish: storia millenaria, ritualità, vecchi gerontocrati e carne fresca da iniziare, scalate al potere e sesso, angeli e demoni, paradigmi e codici sufficientemente costretti e pittoreschi in cui montare e smontare, innestare trame e personaggi complessi;
    Col Church-drama ci si possono fare workshop di scrittura creativa stimolanti e divertenti.
    Tu, Cionci, etc ci innestate il complottone gnostico della cricca luciferiana che prepara l’opinione pubblica al Papa queer -e va benissimo!- proprio perchè il prodotto si presta a livelli di sofisticazione e rarefazione culturali molto alti e lascia margini per innestarci qualche cognizione paranoica…che propria di una parte del “suo” pubblico affezionato anche e soprattutto anglofono. Conclave in questo senso è un prodotto dignitoso, accessibile e non banale, upper-middlebrow e si è preso pure un BAFTA

  3. il Los Angeles Times lo liquida con un “pulpy papal potboleir”, appunto, perchè a Hollywood cucinano la ciccia di papa facile facile.
    Il Vaticano e l’antica palestina dopotutto tirano sempre: “Jesus revolution”, “the Chosen” fino al cattolicissimo “Francesca Cabrini” hanno fatto ottimi incassi, lo stesso i vari esorcisti super-eroi… costumi e parruche per apostoli, zeloti e legionari romani, talari di ogni grado, clergyman e crocifissi negli Studios non mancano mai. E meno male!

  4. Il prefetto bergoglioso della fu Santa Inquisizione: https://it.m.wikipedia.org/wiki/V%C3%ADctor_Manuel_Fern%C3%A1ndez_(cardinale)
    Nel 1995 ha scritto un libro, intitolato “Saname con tu boca. El arte de besar” (Guariscimi con la tua bocca. L’arte del bacio; ISBN 950-724-510-3), testo incentrato sull’arte di baciare, che ha fatto molto discutere al momento della pubblicazione.[12] Nella presentazione, però, chiariva che il libro aveva lo scopo di aiutare le persone a migliorarsi nel baciare, ma non era stato scritto sulla base dell’esperienza dell’autore, ma piuttosto in base alle esperienze dei singoli individui laici, comunicategli durante delle conversazioni amichevoli oppure consultando dei libri.[13] A causa di quel libro, il prelato è soprannominato Tucho besame mucho[14][15].
    Dopo il volume sul bacio, rispunta un testo del 1998 su “spiritualità e sensualità”, giudicato scandaloso per il linguaggio esplicito sull’orgasmo[16]. Libro intitolato “La pasión mística: espiritualidad y sensualidad” (“La passione mistica: spiritualità e sensualità”) è una breve esposizione di esperienze mistico-sensuali con Dio. Pubblicato in Messico nel 1998, il libro è ormai fuori catalogo.
    Il libro sulle esperienze mistico-sensuali con Dio descrive gli orgasmi con dettagli espliciti. Dopo gli attacchi su Fiducia Supplicans[non chiaro] ne seguono altri per l’uscita di questo libro[17]. Alcuni giornali trattano questo caso parlando di porno-teologia[18] dopo aver evidenziato che lo stesso Prefetto del Dicastero per la dottrina della fede si è pentito di avere pubblicato l’opera da giovane.

    Alta teologia! Riusciresti a mettere le mani sui pregevoli volumi?

  5. Mi è capitato di vedere il film e non posso che condividere le osservazioni fatte finora, caro Mr. Tota.
    D’altronde il modus operandi della cinematografia contemporanea è quello di far apparire il “diverso” un salvatore dell’umanità senza macchia ed eticamente puro.
    Questa spiega la figura del cardinale “reazionario” Tedesco interpretato da Castellitto, rappresentato come una macchietta ebete, rozza, ubriacona per screditare chi non condivide l’afflato ecumenico-irenista. Ma questo film mette alla berlina “inaspettatamente” le altre figure “diverse”, dal vescovo negro che è negro, quindi la vittima per eccellenza che invece si scopre sia omofobo e machista avendo abusato di una donna mettendola incinta. E poi il bianco progressista liberale desideroso di aprire ancora di più “le menti” della Chiesa, ma in realtà un uomo avido di potere, torvo e compiacente che non appoggia il vescovo negro in quanto “omofobo” ma in fondo anche lui non è entusiasta del “Papa Nero”…
    Alla fine la vera figura positiva è quello dell’ermafrodito, del transgenere intriso di retorica ecumenica e sofferente – financo untuosa – che sembra evidentemente presentato come l’unica concreta possibilità di umanità pura, l’incarnazione di un nuovo Messia per redimere la Chiesa e la società tutta.
    È facile scadere nella dietrologia, ma questo film esce in un momento come questo, di fronte a cambiamenti politici radicali, di fronte a un “Santo” (?) Padre agonizzante, e come ben sappiamo la cinematografia a volte fa filtrare certi informazioni dalle cerchia del Potere, quindi possiamo affermare e dedurre che in questo film si celino alcuni messaggi in codice.
    Una possibile rivoluzione “colorata” in Vaticano come ultimo fortino contro il vento trumpista-conservatore?
    Poi se vogliamo essere ancora più “complottisti” le esplosioni ricorrenti nel film, cosa vogliono significare?. L’auspicio – nell’intenzione degli autori – di un’esplosione all’interno della Chiesa?
    O forse un’esplosione nient’affatto metafisica?
    Insomma, non ci resta che vedere nei prossimi tempi, neanche tanto lontani.
    Comunque complimenti per i podcast, Mr. Tota.

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