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Zero Reich (Giuseppe Culicchia)

«DECADENZA. Stato in cui versa l’Italia a parte dalla caduta dell’Impero Romano, salvo brevi, inspiegabili, interruzioni. Respingere con sdegno ogni ipotesi di.
Io non sono uno storico, ma credo fermamente che la decadenza dell’Italia sia responsabilità della Lega. Non della Lega Nord, ma della Lega che sconfisse l’esercito dell’Imperatore in quel di Legnano. Avesse vinto il Barbarossa, noi e la Germania forse saremmo ancora un unico Paese. Noi saremmo più tedeschi, loro sarebbero più italiani. L’Europa si sarebbe risparmiata due guerre mondiali, o almeno la seconda, visto che assieme avremmo vinto la prima e non ci sarebbe stato alcun Trattato di Versailles. E oggi ma non da oggi i nostri bagni pubblici sarebbero puliti come quelli tedeschi e uniremmo il noto rispetto delle regole alla famosa creatività.
Invece è andata com’è andata, e siamo qui a far battute sulla Merkel, come se ignorassimo che l’Europa è nelle mani non della Germania ma delle banche e della finanza internazionale.
Sta di fatto che ogni volta che scendo a Palermo visito con il dovuto rispetto la tomba di Federico II Stupor mundi, quell’altro Hohenstaufen innamorato pazzo della Sicilia, tanto da volervi essere sepolto»

(Giuseppe Culicchia, Mi sono perso in un luogo comune, Einaudi, Torino, 2016, p. 76)

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