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Bruxelles, la città delle dame

Vous ignorez sans doute encore davantage ce que c’est qu’être belge. Vous ne mesurez pas la violence – latente ou réelle, la méfiance et la crainte auxquelles nous sommes confrontés dans nos rapports quotidiens les plus élémentaires. Essayez, à titre d’exemple, de demander votre chemin à un passant dans les rues de Bruxelles : le résultat vous surprendra. Nous ne formons plus, en Belgique, ce qu’il est convenu d’appeler une « société » ; nous n’avons plus rien en commun que l’humiliation et la peur. C’est une tendance, je le sais, commune à l’ensemble des nations européennes ; mais, pour différentes raisons (qu’un historien serait sans doute à même d’élucider), le processus de dégradation a atteint une gravité particulière en Belgique.

«Non può neanche immaginare la violenza – latente o reale –, la diffidenza e il timore che dobbiamo affrontare nei rapporti quotidiani anche più elementari. Provi, per esempio, a chiedere la strada a un passante per le vie di Bruxelles: il risultato la sbalordirà. In Belgio noi non formiamo più quella che convenzionalmente si definisce una società: l’unica cosa che abbiamo ancora in comune è l’umiliazione e la paura. So che è una tendenza comune a tutte le nazioni europee, ma, per svariate ragioni (che sicuramente uno storico saprebbe individuare con esattezza), in Belgio il processo di degradazione ha raggiunto una gravità tutta particolare».

(Michel Houellebecq, Lanzarote, 2002)

Questa è Bruxelles, la “capitale” dell’Unione Europa: mentre i collettivi femministi si beano di aver “femminilizzato gli spazi pubblici” apponendo dei cartelli posticci alle indicazioni toponomastiche ufficiali, a meno di un chilometro di distanza tra una avenue del centro e la Rue d’Aerschot/Aarschotstraat (il quartiere a luci rosse), si può apprezzare la schizofrenia di una città presentata come un modello di integrazione e multiculturalismo al quale un intero continente dovrebbe aspirare.

Primo percorso: da 8 Avenue Louis Bertrand a 339 Chaussée de Haecht (Google Maps).

Secondo percorso: circa 300m di distanza, lungo tutta la Aarschotstraat (alcune immagini sono in formato più piccolo perché sono state recuperate attraverso StreetViewFun – a causa di un poco efficace tentativo di censura da parte di Google).

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