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Come guadagnare un milione di euro con internet

Cari lettori, come sapete io ho fatto la cazzata il grande gesto resistenziale di lasciare un sicuro posto da insegnante per protesta contro l’umiliante pratica del doppio tampone settimanale (o della vaccinazione “gratuita”). Giusto per ricordare, gli insegnanti (in assenza di imposizioni legislative) sono stati la categoria più solerte nell’adempiere allo pseudo-obbligo vaccinale con motivazioni incoerenti e inconcludenti: in primis, affermando di voler proteggere se stessi quando i media sostenevano che il vaccino non era il “nuovo socialismo” ma serviva solo a evitare complicazioni nelle fasce di età più a rischio; in seguito, trasformando l’assunzione di un farmaco sperimentale in una missione filantropica volta a proteggere i più fragili ecc.

Sinceramente non ho mai voluto far parte di tutto questo e ho resistito alle pressione fin quando è stato possibile. Alla fine, però, ho dovuto rinunciare a tutto affermando apertamente di non avere alcuna intenzione né di sottopormi a un vaccino contro un virus che nella mia fascia d’età ha ucciso circa 180 uomini con diverse comorbilità, né di farmi trapanare il naso a cadenze regolari come “compromesso”.

Pochi hanno compreso la mia scelta, ma quelli che lo hanno fatto hanno altresì deciso di offrirmi un aiuto concreto e a questo punto indispensabile. In primo luogo i lettori, che mi hanno scritto in numerosi offrendomi lavoro come traduttore oppure dandomi direttamente dei contributi tramite Paypal (il mese scorso ho ricevuto 170 euro da donatori anonimi che mi spiace non poter nemmeno ringraziare personalmente – se state leggendo, vi prego di contattarmi alla mia mail bravomisterthot@gmail.com per potervi almeno esprimere un po’ di gratitudine).

Chi mi segue sa che con la pandemia le entrate pubblicitarie di questo sito hanno avuto un crollo di oltre il 90% (qui i dettagli). Anche il mio lavoro di insegnante si è “deteriorato” in seguito a tutto il casino che è successo: per farvi capire, prima della trasformazione dell’occidente in una ruota per criceti il sottoscritto trascorreva quattro ore al giorno a insegnare inglese agli scolaretti con strumenti totalmente “tradizionali” (la voce, la lavagna, la maieutica), poi tornava a casa a scrivere due stronzate su internet integrando il suo stipendio da statale con circa 250/300 euro al mese offerti da Google Adsense.

Con la -scusa della- pandemia, al mio lavoro da docente è stata impressa una svolta “digitalizzante” con metodi sbrigativi e semi-totalitari, caratterizzati dall’insopportabile entusiasmo dell’idiota tecnologico di mcluhaniana memoria; al contempo, i proventi del mio cazzeggio online (esigui ma moralmente fondamentali nella misura in cui davano un impulso crematistico al cazzeggio stesso – rileggere Aristotele al riguardo) sono praticamente scomparsi lasciandomi in braghe di tela anche dal punto di vista hobbistico.

Solo per dire che, pur essendo un fancazzista statale perdigiorno, questa pantomima ha distrutto anche la mia vita e mi ha lasciato una sensazione di irrisolutezza e rimpianto che mi è impossibile colmare attraverso il covidiotismo o il greenpassismo. Mi torna in mente il concetto banale di “invidiare chi ha la fede”: paradossalmente, ora gli unici a poter aspirare a una salvezza o una consolazione (o consolamentum) nel contesto attuale sono quelli che irridevano i credenti nelle fede tradizionali. Adesso sono loro a confidare nella pia illusione del “ritorno alla normalità” in base alla scansione di un QR Code calibrato sui desiderata dell’entourage tecnico-politico al potere.

Per certi versi, però, sento che una testimonianza, almeno morale, andrebbe consegnata ai posteri, soprattutto alla luce della vita che ho vissuto: sempre da reietto, sempre ai margini di una società che non accettavo e che non mi accettava. Non è stata una sorpresa scoprire che gli uomini che nell’evo precedente se ne andavano sicuri agli altri ed a se stessi amici ora si sono convertiti al culto pandemico. Non posso nemmeno prendermela con i famigerati “pneumatici”, perché non ho mai assunto le pose dell’incompreso elitario gnosticheggiante (rappresentazione plastica della sfiga in qualsiasi epoca).

Semplicemente, mi rendo conto che il Green Pass è l’ultima manifestazione di un nuvolone fantozziano che mi ha accompagnato tutta la vita. E che forse mi indica, anche comicamente, la mia unica vera religione: poesia. Ma è ancora troppo presto per ridursi a poeti. Perciò continuate a mandar schei, grazie.

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