Theodor “Dr. Seuss” Geisel (1904–1991) è forse lo scrittore americano per bambini più noto al mondo. Pochi conoscono però la sua attività di sceneggiatore durante la guerra, quando alla fine del 1945 collaborò a due cortometraggi diretti da Frank Capra (Your Job in Germany e Our Job in Japan) rivolti ai soldati di stanza nei Paesi sconfitti.
“La brama di conquista tedesca non è morta“, afferma la voce narrante del documentario sulla Germania, “è semplicemente sepolta”. Il popolo tedesco “deve dimostrare senza ombra di dubbio di essere guarito, prima che gli sia permesso di rientrare tra le nazioni civili”.
“Non fatevi prendere in giro, siete in un Paese nemico, state sempre all’erta, sospettate di chiunque. […] Il Partito Nazista può essere scomparso ma il pensiero nazista, l’insegnamento nazista e l’imbroglio nazista rimangono. […] Praticamente ogni tedesco faceva parte della rete nazista. […] I tedeschi non sono nostri amici“.
Il secondo cortometraggio, Il nostro compito in Giappone, offre invece consigli su come comportarsi in una nazione “vecchia, arretrata e superstiziosa”, abitata da un popolo “abituato a seguire ciecamente i propri leader”. Secondo la sceneggiatura, il “cervello giapponese”, eminentemente docile e adattabile, è caduto sotto l’influenza dei signori della guerra.
Il Dr. Seuss collaborò, sempre come sceneggiatore, anche a una serie di cartoni animati, Private Snafu, pensati per i cadetti. Coordinato sempre da Frank Capra, il progetto fu finanziato dalla Warner Bros e rappresentava un soldato pasticcione che avrebbe dovuto scongiurare il lassismo delle reclute: “La morale, caro Snafu, è che più ci metti impegno e più in fretta sconfiggeremo quell’idiota di Hitler”.
Per quanto riguarda i fumetti, sono note le sue caricature anti-giapponesi: una del 1942 rappresenta gli americani di origine nipponica come “quinta colonna” pronta a tradire il proprio .
Nell’America odierna, sei libri del Dr. Seuss sono stati “messi all’indice” per razzismo: la compagnia che gestisce i suoi diritti ha giudicato la rappresentazione delle minoranze etniche disdicevole (per esempio un personaggio cinese viene dipinto con cappello a punta, lunghi baffi, bacchette e ciotola di riso). E Joe Biden, nella Giornata nazionale della Lettura (3 marzo 2021), celebrata proprio il giorno del compleanno dello scrittore, ha omesso di citare il suo nome (come tradizionalmente veniva fatto da qualsiasi Presidente dal 1991, Obama incluso) per strizzare l’occhio al politicamente corretto e alla cosiddetta cancel culture. In compenso però gli americani hanno vinto la guerra (occhiolino occhiolino).
Di seguito immagini dai suoi libri censurati, tra i quali il celebre If I Ran the Zoo (1950).