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Il Ceo di Pfizer non può entrare in Israele perché non vuole farsi il vaccino Pfizer

A inizio marzo è stato impedito l’ingresso in Israele all’amministratore delegato della Pfizer Albert Bourla perché… non vaccinato. Il Ceo ha dovuto cancellare il suo viaggio dopo che è saltato fuori che non avrebbe ancora fatto la seconda dose del “suo” vaccino. Nel dicembre dello scorso anno il capo del colosso farmaceutico aveva dichiarato che non avrebbe fatto immediatamente il vaccino per non “saltare la fila”, ma che avrebbe aspettato il suo turno in base al sistema delle fasce d’età.

Albert Bourla, nato a Salonicco nel 1961, ha conseguito un dottorato in biotecnologia della riproduzione presso la Scuola di Veterinaria dell’Università di Salonicco nel 1985. Oltre a essere veterinario, Bourla è anche ebreo, per giunta figlio di sopravvissuti all’olocausto: sua madre fu risparmiata dalla fucilazione tramite un riscatto pagato dal cognato a un funzionario nazista, mentre suo padre si trovava fuori dal ghetto quando i residenti furono rastrellati per essere portati ad Auschwitz.

Bourla ha dichiarato che Netanyahu lo avrebbe chiamato “30 volte al giorno” per convincerlo a raggiungere un accordo con Israele: “Sinceramente sono rimasto colpito dalla sua ossessione”. La stampa accusa Netanyahu di aver messo in atto un sistema di scambio tra vaccini e supporto diplomatico, anche senza il consenso della Knesset.

Repubblica Ceca, Honduras e Guatemala sono tra i beneficiari di tale “lodo”, che pur essendo stato sospeso dal ministero della Giustizia israeliano, è potuto proseguire con la scusa dell’imminente scadenza di alcuni lotti. I paesi desiderosi di stringere legami diplomatici con Israele riceveranno le dosi di vaccino Moderna (divenute “spendibili” dopo l’accordo con Pfizer) e in cambio apriranno nuove ambasciate israeliane o sposteranno le loro da Tel Aviv a Gerusalemme.

Nello Stato ebraico il dibattito sui vaccini è silenziato. Tra le voci dissidenti, quelle del rabbino e opinionista Chananya Weissman, che proprio riguardo Bourla ha dichiarato quanto segue:

“È a verbale che i dirigenti e i membri del consiglio di amministrazione della Pfizer hanno dichiarato di non aver assunto il loro vaccino, nonostante tutta la fanfara e le rassicurazioni. Sostengono che sarebbe ingiusto per loro “saltare la fila”. Questa è una scusa assurda, e ci vuole una dose incredibile di chutzpah [“faccia tosta”] anche solo per dire una cosa del genere.
Questa supposta “fila” è un’invenzione della loro stessa fantasia: se si facessero un paio di iniezioni, nessuno griderebbe allo scandalo. Inoltre, i miliardari con jet e isole private non sono generalmente noti per attendere che centinaia di milioni di plebei in tutto il mondo vadano per primi a ricevere ciò che questi miliardari vogliono per sé.

I media mainstream hanno accettato questa scusa assurda senza porsi domande o dubbi. Anzi, hanno lodato i dirigenti della Pfizer per il loro spirito sacrificio nel rifiutare di farsi iniettare il proprio trattamento sperimentale fino a quando non andiamo noi per primi. Dato che ci considerano così stupidi, non mi fido di loro, e non voglio il loro farmaco. Possono avere il mio vaccino. Io vado a mettermi in fondo alla fila”.

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