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Incentiviamo la ludopatia per aiutare l’Emilia Romagna!

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha appena comunicato che a partire dal 7 luglio e fino al 29 dicembre 2023 alle tre estrazioni settimanali del giuoco del lotto se ne aggiungerà una quarta, ogni venerdì, prevista allo scopo di raccogliere fondi per le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione.

Devo ammettere che come mossa la trovo sia patetica che pericolosa: personalmente, come sapete, avevo già annunciato il boicottaggio del lotto dopo le delusioni causatemi dalla cinquina di Ratzinger e dalla settina di Silvio, ma pur non essendo un ludopatico l’idea di un’estrazione al venerdì (fenomeno che in un anno si verifica in maniera piuttosto rara, in coincidenza con qualche festività) mi risveglia il demone dell’igrok, poiché il dies veneris è comunque un giorno speciale, sia in quanto genericamente rappresenterebbe la fine della settimana lavorativa, sia perché è sacro a diverse religioni, sia perché a esso sono legate leggende e superstizioni che lo rendono di per sé carico di imprevisti e meraviglie.

Non so se questa mossa rientri nella sottile polemica nei confronti della “buona gestione” dell’Emilia-Romagna, il cui modello per decenni è stato propagandato come il migliore in assoluto ma ora rivela limiti che una regione del centro-destra effettivamente non potrebbe permettersi, pena l’immediata lapidazione mediatica dei propri dirigenti (ai quali solitamente vengono addossati anche crimini immaginari).

In ogni caso l’iniziativa presa è ridicola ma fa specie che nessuno abbia sollevato obiezioni nonostante ormai un’ampia fetta dell’industria culturale italiana, attraverso l’associazionismo, le manifestazioni, i libri, i film, le fiction ecc…, sia orientata a denunciare le tragiche conseguenze della cosiddetta “ludopatia”. Non che tutta questa colata di melassa valga solo una riga di Dostojevskij («Экая дура! экая дурында! Старая ты, старая дурында!»; «Quindicimila rubli, matuška! Signore Iddio!»), però se non si vuol far la solita figura da tartufi si dovrebbe in qualche modo proporre un’argine reale a un problema che si è convinti esista. Altrimenti tanto varrebbe tornare a produrre le “nazionali senza filtro” per rilanciare l’economia del Mezzogiorno, oppure lanciare una campagna “all’americana” a favore del consumo di oppioidi per aiutare il PD a recuperare consenso.

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