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11 Listopada: Il giorno dell’indipendenza polacca

11 Listopada: Narodowe Święto Niepodległości. Oggi 11 Novembre in Polonia si festeggia il giorno dell’indipendenza: è una celebrazione molto sentita a livello nazionale, nonostante alcune organizzazioni abbiano deciso di trasformarla in una manifestazione contro tutto e tutti (l’Europa, la Russia, i gay, gli immigrati, i comunisti ecc…). È almeno dal 2008 che le strade di Varsavia si trasformano in campo di battaglia fra “patrioti” da una parte e polizia (e soldati) dall’altra.

La “Marcia dell’Indipendenza” attira contestatori da tutta Europa, sia dell’estrema destra (ultras e militanti italiani, spagnoli, ungheresi, cechi, serbi ecc…) che dell’estrema sinistra (nel 2011 gli antifa tedeschi furono così numerosi e violenti che per poco non vennero trattati alla stregua di invasori stranieri).

Di solito i giornali ne parlano solo quando devono demonizzare un po’ la Polonia “clerico-fascista”, anche se nel 2016, per esempio, l’unica cosa di sconvolgente che riuscirono a scovare fu il rogo delle bandiere con il logo di Facebook, un’impresa ovviamente subito postata su… Facebook!

Altra nota di colore, sicuramente più seria, oltre al rogo di bandiere europee ormai entrato da anni nella liturgia degli hooligan est-europei, è quello delle bandiere ucraine (quasi a sfatare i miti dei putiniani all’amatriciana).

Per descrivere questo microcosmo, proponiamo una canzone di Basti, un personaggio che in Italia ha ottenuto un po’ di attenzione grazie alla traduzione di un frammento del suo pezzo Wroga Krew da parte del canale YouTube “Fort Rus”. Questo artista fa parte della galassia del rap nazionalistico che in Polonia annovera decine, se non centinaia, di gruppi (uno dei temi di moda in questo periodo è l’islamizzazione dell’Europa).

Ovviamente l’essere anti-ucraino non rende Basti un filorusso, anzi… È un fatto tuttavia che la recrudescenza del revanscismo polacco negli ultimi anni sia stato alimentato anche dal sostegno indiretto che Europa e Stati Uniti hanno concesso all’estrema destra ucraina. La definitiva cannibalizzazione dell’Euromaidan da parte dei “banderisti” è un sintomo che in Polonia desta preoccupazione persino a livello istituzionale (generalmente poco incline a inimicarsi gli americani).

Deve comunque esser chiaro che questo pezzo esprime i sentimenti di una piccola percentuale della società polacca: la maggior parte delle manifestazioni organizzate per il Giorno dell’Indipendenza sono pacifiche e festose, tanto è vero che, essendo inutili a fini della demonizzazione, nei media nazionali (ed europei) non fanno notizia. Dal canto nostro, se ne pubblichiamo una traduzione è solo per assecondare il sensazionalismo con un po’ più di stile.

To jest Polska, jesteśmy stąd,
[Questa è la Polonia, questi siamo noi]

Urodzeni tutaj, kochamy nasz dom,
[Siamo nati qui, amiamo la nostra casa]

Świętujemy niepodległość, odrzucamy obce władze,
[Celebriamo l’indipendenza contro il dominio straniero]

11 listopada pokażemy to razem!
[11 Novembre, facciamoci vedere tutti!]

To jest Polska, jesteśmy stąd,
[Questa è la Polonia, questi siamo noi]

Wychowani tutaj, kochamy nasz dom,
[Qui siamo cresciuti, amiamo la nostra casa]

Czujemy przynależność, jesteśmy gospodarzem,
[Sentiamo l’appartenenza, qui siamo padroni]

11 listopada pokażemy to razem!
[11 Novembre, facciamoci vedere tutti!]

*

Chwała bohaterom za zwycięstwo,
[Gloria agli eroi per la vittoria,]

Za miłość do Ojczyzny, za walkę, za męstwo,
[per l’amore della patria, la lotta, il coraggio,]

Za wiarę, za Polskę, za niepodległość,
[per la fede, per la Polonia, per l’indipendenza]

Dziękujemy, że możemy patrzeć z dumą w przeszłość,
[Grazie a voi possiamo guardare al passato con orgoglio]

To nasza historia, narodowa duma,
[È la nostra storia, l’orgoglio nazionale]

Którą przez ponad sto lat zaborca opluwał,
[da secoli umiliato dagli invasori]

Chcieli nas zniszczyć, stłamsić, myśleli, że się uda,
[volevano distruggerci e cancellarci, pensavano di riuscirci]

My byliśmy coraz twardsi, weź to skumaj!
[ma ci siamo fatti più forti, ficcatevelo in testa!]

Bo my mamy naszą flagę, nasze godło,
[Perché abbiamo la nostra bandiera, il nostro simbolo,]

Jesteśmy Polakami, mamy naszą polską godność,
[Siamo polacchi, il nostro onore è la Polonia]

I nawet, kiedy mamy wrócić z walki na tarczy,
[E anche se ripieghiamo in battaglia]

Do ostatniej kropli krwi będziemy walczyć, bo lepiej być martwym,
[Lottiamo fino all’ultima goccia di sangue, perché meglio morti]

Niż bez honoru, bez fasonu, poddać się komuś,
[che senza onore, senza coraggio, sottomessi a chiunque]

A jeszcze gorzej sprzedać swoich ziomów,
[e ancora peggio è vendere i propri fratelli]

Swoich braci, zrozum! są tysiące powodów,
[i propri fratelli, capisci! Ci sono centinaia di ragioni]

By 11 listopada ruszyć dupę z domu.
[per muovere il culo da casa l’11 novembre]

*

To jest Polska, jesteśmy stąd,
[Questa è la Polonia, questi siamo noi]

Urodzeni tutaj, kochamy nasz dom,
[Siamo nati qui, amiamo la nostra casa]

Świętujemy niepodległość, odrzucamy obce władze,
[Celebriamo l’indipendenza contro il dominio straniero]

11 listopada pokażemy to razem!
[11 Novembre, facciamoci vedere tutti!]

To jest Polska, jesteśmy stąd,
[Questa è la Polonia, questi siamo noi]

Wychowani tutaj, kochamy nasz dom,
[Qui siamo cresciuti, amiamo la nostra casa]

Czujemy przynależność, jesteśmy gospodarzem,
[Sentiamo l’appartenenza, qui siamo padroni]

11 listopada pokażemy to razem!
[11 Novembre, facciamoci vedere tutti!]

*

Tego dnia widzimy się w Warszawie,
[Quel giorno ci vedremo a Varsavia]

Pójdziemy w marszu niepodległości ramię w ramię,
[alla Marcia dell’indipendenza fianco a fianco]

W słusznej sprawie, by przeciwstawić się tyradzie,
[Per una giusta causa, resistendo a tutta la retorica]

Którą fundują nam od lat te pseudopolskie władze,
[di cui ci hanno riempito queste autorità pseudo-polacche]

Tego dnia będziemy świętować niepodległość,
[Quel giorno celebreremo l’indipendenza]

Będąc solą w oku tym, co nie na rękę jedność,
[Saremo una spina nel fianco di chi non favorisce l’unità]

Każdy taki marsz odciska na nich piętno,
[Ogni marcia è un nuovo passo]

Układy republiki Okrągłego Stołu pękną,
[per far saltare il sistema imposto dalla Tavola Rotonda]

Straszyli nas policją, teraz wojskiem,
[Ci minacciano con la polizia, ora con l’esercito]

Szczyt klimatyczny tego dnia to prowokacja, proste,
[Organizzare la conferenza sul clima quel giorno è stata una provocazione]

To podstęp! Chcą zrobić z patriotów czarne owce,
[È un imbroglio! Vogliono trattare i patrioti come pecore nere]

I pokazać w TVN-ie, że tożsamość to problem,
[e mostrare alla tv nazionale che l’identità è il problema,]

To żałosne, a przede wszystkim groźne,
[È patetico e soprattutto pericoloso,]

W Polsce władza antypolska jest i media są antypolskie,
[In Polonia il governo e i media sono tutti antipolacchi,]

Robią z nas faszystów na łamach Wyborczej,
[Ci trattano da fascisti durante le elezioni,]

Już dość tych oszczerstw! To walka o Polskę.
[Basta con queste calunnie! È una lotta per la Polonia.]

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