Testimonianza di un cittadino serbo (di etnia ungherese) da Reddit (cancellata) e tradotta dall’inglese da Gog&Magog:
Siccome non credo ai media statali, secondo i quali c’è stato un boom della pressione migratoria alla nostra frontiera, ho pedalato 40 km fino al villaggio di Ràbé, sul confine serbo-ungherese, per vedere coi miei occhi la situazione. Lungo la strada ho incrociato delle pattuglie di frontiera: hanno pensato che fossi pazzo e mi hanno invitato a tornare indietro.
Io ho continuato il mio viaggio ignorando i loro avvertimenti. Dopo 2 km un gruppo di circa 30 migranti, all’apparenza siriani, ha cercato di bloccarmi la strada e mi ha inseguito per derubarmi, ma sono riuscito ad allontanarmi velocemente (in lontananza nella foto).
A questo punto ho iniziato ad avere paura, ma sono arrivato al villaggio vicino, che pure è stato invaso dai migranti. Il 95% di loro erano uomini robusti: ho visto in giro non più di 3 donne (coperte dalla testa ai piedi con un burqa).
Mi sono allora imbattuto in un abitante del luogo, di nome Sandòr, e abbiamo parlato per mezz’ora, spiegandomi quanto segue:
– Queste persone irrompono in tutte le case che possono e le forze dell’ordine fanno molto poco. Tutti i migranti sono dotati di smartphone e la polizia deve stare attenta a come li tratta, perché i video girati potrebbero diventare virali;
– Se si lascia fuori di casa un qualche oggetto di valore, si può considerare già rubato entro 2 ore;
– Il 70% delle abitazioni hanno un cartello “in vendita” e quelle abbandonate dai proprietari, fuggiti da questo caos, vengono subito occupate dai migranti. Le case non valgono più nulla: 80 metri quadri non arrivano a diecimila euro;
– Alcuni migranti hanno ucciso il suo cane mentre cercavano di entrare di notte dentro casa sua a rubare. Avevano questo cane da 13 anni;
– Da quello che ho capito da questi migranti con le mie limitate conoscenze di turco (la maggior parte di loro ha trascorso anni in Turchia prima di entrare nell’UE), vogliono andare in Germania, “per avere donne e soldi”;
– La maggior parte degli abitanti del posto sono spaventati e si sentono insicuri. Al villaggio sono rimasti quasi solo i vecchi, e mi dicono che non hanno mai avuto veramente la pace: prima gli anni della guerra civile, e ora questa crisi migratoria;
– Desiderano solo poter stare tranquilli, e non credono che il Governo stia facendo abbastanza.
– Vorrebbero che i buonisti in Europa con i loro cartelli Refugees Welcome venissero qui per una settimana e vedessero com’è vivere nel terrore.