Una notizia che va presa con le pinze, perché l’unica fonte è un giornalista greco (Makis Pavlellis) che dal suo profilo Facebook riporta le immagini della chiesa di San Giorgio a Moria (Lesbo) devastata a suo dire dai migranti di un centro profughi nei pressi della zona (peraltro già al collasso prima della nuova ondata migratoria, come attestano le cronache recenti).
La chiesa sarebbe stata assaltata durante una sommossa che ha visto circa 500 migranti fuggire dal centro profughi di Moria e riversarsi nelle strade di Lesbo, diretti verso Mitilene. Pavlellis ha documentato anche questa rivolta, segnalando che durante gli scontri tra migranti e polizia sono stati danneggiati i vetri di un’altra chiesa, intitolata a Santa Caterina.
Nel descrivere l’episodio, il giornalista evoca la famigerata “Settembrata” (Septemvriana), nome con cui si ricorda storicamente il pogrom anti-greco di Istanbul del 1955, stabilendo dunque implicitamente una continuità tra “dominatori” turchi e “invasori” siriani.
La notizia è stata riportata da vari portali in lingua greca (Orthodoxia, Ekklisia online, Ota Voice, Greek News 24).
Ricordiamo che in questi anni la Grecia ha avuto problemi anche col vandalismo “neopagano”, diretto ugualmente contro luoghi di culto cristiani: