Senza improvvisarsi analisti, teologi o stregoni, si può affermare che viviamo in tempi apocalittici, se con tale espressione si intendono i tempi letteralmente della “rivelazione”, dello “svelamento”, cioè quelli dove, in sostanza, saltano tutte le “mediazioni” (veli, diaframmi, narrazioni) e qualcosa che è percepito come la Verità emerge al di sopra di ogni cosa.
Quanto sta accadendo in Israele in queste ore (o mesi, o anni, o decenni, o secoli, o millenni) ha decisamente un’aura di Apocalissi: in primo luogo, l’evocazione dell’uso delle armi atomiche contro i palestinesi da parte di politici e giornalisti (non solo di origine ebraica) a livello internazionale. Da questa prospettiva “rivelatrice” (quale altro popolo si è mai azzardato a esprimersi in tal guisa nel contesto del dopoguerra?), non si può fare a meno di pensare alla famigerata “Opzione Sansone”, descritta dal giornalista Seymour Hersh per la prima volta nel 1991 come lo scenario in cui, all’indomani di un “secondo Olocausto”, gli israeliani utilizzerebbero i loro sottomarini missilistici nucleari che navigano nel Mar Rosso, nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico a profondità impenetrabili al rilevamento, per “abbattere i pilastri del mondo” (attaccare Mosca e le capitali europee, per esempio) in una vendetta indiscriminata che potrebbe estendersi anche ai luoghi santi dell’Islam come rappresaglia per aver contribuito a provocare una seconda Shoah.
In secondo luogo, sembra che tra le motivazioni dell’ultimo attacco di Hamas venga annoverata la necessità di fermare la costruzione del Terzo Tempio, dal momento che l’organizzazione palestinese avrebbe menzionato direttamente in un comunicato il suono degli shofar e l’aspersione del sangue di una giovenca rossa come prova che Israele intenda distruggere la moschea al-Aqsa (la fonte è il New York Times…).
È noto che a partire dagli anni ’90 del secolo scorso i progetti di gruppi fondamentalisti come il Temple Institute di ricostruire il Terzo Tempio per accelerare la venuta del Messia ebraico abbiano cominciato a riscuotere sempre più successo anche livello istituzionale in Israele. Tra gli obiettivi di tali organizzazioni, la creazione, anche attraverso la selezione degli embrioni tramite tecnologie avanzate, appunto di una giovenca rossa “senza imperfezioni” da sacrificare nella Città Santa per realizzare la fine dei tempi. Il sacrificio di cui parla Hamas si accompagnerebbe ad un aumento del vandalismo anti-cristiano dei coloni verso le chiese, allo scopo di distruggere gli idoli religiosi nel Paese per adempiere la profezia.
Why did the Hamas Attack happen now?
No one is really discussing what sparked this attack by Hamas. This latest attack was called the “al-Aqsa Flood” by Hamas.
This is because the reason given for its timing is Israel allowing “Jewish groups to desecrate al-Aqsa Mosque”.… pic.twitter.com/VRUKRtUKCO
— Keith Woods (@KeithWoodsYT) October 8, 2023
Un terzo elemento è la latitanza di una “Roma” qualsiasi: nello scenario bellico manca una forza in grado di rappresentare la parte terza (il discorso, per chi ha orecchie per intendere, si ricollega alla distruzione delle mediazioni). Non le Nazioni Unite, il cui peso politico è inesistente; non Mosca, impegnata in altro; non Istanbul (inteso come concetto metastorico), che ha perso ogni autorità imperiale; e nemmeno Washington, il cui principale agente in politica estera, Antony Blinken, ha sì incontrato quelle autorità palestinesi che gli Stati Uniti considerano interlocutrici, ma al contempo si è presentato a Tel Aviv in veste di ebreo, figlio e nipote di sopravvissuti ai pogrom e alla Shoah.
Antony Blinken in Tel Aviv:
“I stand here as a Jew as well. My grandfather fled pogroms in Russia.” pic.twitter.com/GoVxIcuFYh
— Citizen Free Press (@CitizenFreePres) October 12, 2023
Infine, non si può non parlare della barbarie in sé rappresentata da questo tipo di conflitto: da una parte orde che irrompono in territorio nemico per uccidere chiunque abbiano a tiro, saccheggiare le case, portarsi via le donne; dall’altra la tribù avversaria che mira direttamente allo sterminio.
È da secoli che l’Occidente cerca di evitare tali scenari fino ad accettare la farsa delle guerre per procura, dei bombardamenti “chirurgici”, dell’umanitarismo come unica ragione per combattere e della tecnologizzazione degli eserciti e degli armamenti per condurre i conflitti nella maniera più “asettica” possibile (e badate che questo tipo di “narrazioni” sono state adottate sia dalla Nato nei Balcani o in Asia centrale sia dalla Russia in Siria e Ucraina).
Adesso si ripiomba nelle tenebre, con un grado di incoscienza tanto estremo quanto pericoloso…
PS: le immagini del post sono state generate col deChiricoBot.