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Londra: ragazza russa licenziata per aver votato Putin

Una ragazza russa residente in Inghilterra è stata licenziata dall’agenzia immobiliare londinese per cui lavorava solo per aver affermato sui suoi canali social di aver votato Putin alle ultime elezioni.

Julia (o Yulia secondo la traslitterazione inglese), questo il nome della malcapitata, ha ricevuto una lettera di licenziamento dopo aver pubblicato sul suo profilo Instragram un selfie in cui afferma che:

«I media occidentali credono che noi [russi] non voteremo per Putin. E invece lo votiamo! Oggi ci sono le elezioni in Russia, sono le 10 di mattina, fuori piove a dirotto e io ora vado all’ambasciata russa».

L’azienda per cui lavora ha pubblicato un comunicato in cui afferma che l’ex dipendente si sarebbe resa colpevole di propaganda di guerra:

«Recentemente è giunto alla nostra attenzione che uno dei nostri agenti immobiliari, Yulia, ha pubblicato un messaggio a favore della guerra sui social media. Vogliamo cogliere questa opportunità per condannare inequivocabilmente tali opinioni e chiarire la posizione di EGRE London. Noi di EGRE London operiamo come una piattaforma i cui agenti sono lavoratori autonomi. Sebbene la nostra impresa rappresenti una piattaforma attraverso la quale i professionisti del settore immobiliare possono entrare in contatto con i clienti, non abbiamo rapporti di lavoro diretti con i singoli agenti immobiliari. Yulia non è più associata alla nostra azienda. Vogliamo chiarire chiaramente che, come azienda, non approviamo, supportiamo o tolleriamo alcun messaggio che sostenga la violenza, l’aggressione o il conflitto. Siamo fermamente contrari a qualsiasi forma di guerra o azione militare che arrechi danno a vite innocenti. Inoltre, vogliamo sottolineare la nostra solidarietà con il governo del Regno Unito e la sua posizione nel sostenere il popolo ucraino in questi tempi difficili. I nostri pensieri sono rivolti a tutte le persone colpite dalla crisi in corso e ci impegniamo a sostenere gli sforzi umanitari in ogni modo possibile».

A far venire a conoscenza della EGRE i comportamenti della propria dipendente è stato un attivista ucraino residente a Londra, che l’ha definita con epiteti poco carini (пізда, піздота), sobillando i propri seguaci a contattare l’azienda per pretendere il licenziamento della ragazza, pena una campagna di “sputtanamento”:

Una volta ottenuta la lettera di scuse dell’azienda, l’attivista ha rivendicato l’iniziativa qualificandosi come sostenitore delle Forze di difesa territoriale ucraine, indicate con l’acronimo TRO (Syly Terytorial’noї Oborony), di base a Londra. Non proprio un’organizzazione pacifista, ma sappiamo come vanno queste cose.

Egli ha inoltre affermato di aver ricevuto conferma diretta dal proprietario della EGRE che “per dimostrare la sua posizione filoeuropeista (sic), farà una donazione per gli ucraini attraverso il fondo anglo-ucraino” e che in futuro l’azienda sottoporrà i  candidati a un “controllo” (non si sa di che tipo) prima di assumerli.

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