Brevettare un metodo per sterminare le cimici

Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale avrei voluto inventare un metodo non tossico e naturale per sterminare le cimici, ma ovviamente ChatGPT e affini (come Anthropic) sono state programmate per essere naturaliter ghei e dunque hanno prima definito “progetto illegale o non etico” il tentativo di sbarazzarsi di questi insetti, e poi, dopo aver ammesso che “eliminare le cimici in modo controllato e responsabile non è illegale”, hanno ripiegato sui consigli della nonna: basilico per catturarle, aglio per allontanarle, olio tea tree o altra roba da erboristeria come il famigerato olio di neem (che mi sembra una roba da hippie balordi) per infastidirle.

Poi lavanda, sapone di Marsiglia, bergamotto, erba gatta e tabacco: dovremmo quindi trasformare la casa o l’orto in un paciugo per tenere lontano cinque minuti qualche innocua cimice verde (mentre le cosiddette “marmorate” o “asiatiche” sembra non temano davvero nulla)?

Sinceramente, piuttosto che acquistare uno di quegli spray dai nomi evocativi stile Sandokan (della cui efficacia comunque non dubito), preferirei utilizzare una sostanza naturale inserita in uno spruzzino, anche se non ho ancora capito quale sia in grado, oltre ad avere un effetto dissuasore, di soffocare le bestie ostruendogli i pori. E, in aggiunta, di non macchiare muri e suppellettili trasformando per l’appunto la casa in una versione odorama di un quadro di Pollock.

Penserei dunque a qualcosa di più “asettico” come un generico mini-aspiratore, nonostante abbia un campo di applicazione limitato e non risolva di certo i problemi su larga scala. D’altro canto, con una buona idea si potrebbero fare i milioni: penso a quel tizio italoamericano, tale Lorenzo Maggiore, che nel 2012 tramite crowdfunding lanciò il Bug-A-Salt, un fucile di plastica caricato a sale che spappola le mosche come una mitragliatrice.

Dopo aver messo un video promozionale su una piattaforma di raccolta fondi, «gli ordini arrivarono a centinaia: invece di raccogliere 15.000 dollari, Maggiore ne ha ricevuti 575.000. […] Egli afferma che la maggior parte dei clienti acquista l’arma solo per curiosità, ma quando scopre che funziona ne diventa dipendente: “Mi dicono sempre che lasciano le porte e le finestre aperte per far entrare in casa mosche a cui sparare”. […] Durante la creazione della sua opera, Maggiore ha speso 80.000 dollari per un brevetto, mentre per la produzione continua ad affidarsi alla Cina: “Produrre negli Stati Uniti costerebbe cinque volte di più”. Questo ha comunque creato dei problemi, perché oltre il 10% dei Bug-A-Salt Made in China erano difettosi» (fonte: CNBC).

Mi stupisce solo che un signore -presumo- di origine italiana non abbia in alcun modo pensato alle conseguenze della sua invenzione dalla prospettiva delle tradizionali superstizioni sul versare il sale; del resto certe credenze, seppur diffuse in mezzo mondo, non hanno in alcun modo intaccato le vendite strabilianti. Probabilmente il vero segreto del successo sta nell’inserire sempre un elemento ludico anche nel più pratico dei ritrovati.

La butto lì: se si costruisse un aggeggio che incorporasse quella specie di luce blu (tecnicamente lampada di polimerizzazione o polimerizzante) che i dentisti usano per indurire le otturazioni e lo si usasse per uccidere col calore le cimici (anche a distanza), naturalmente cercando di escludere il rischio di dar fuoco a tende e tovaglie? Attendo suggerimenti.

2 thoughts on “Brevettare un metodo per sterminare le cimici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.