Dieci documentari basati (sulla verità) [aggiornamento]

Segnalo dieci documentari, purtroppo quasi tutti in inglese (ma qualcuno lo trovate anche sottotitolato in italiano), disponibili -al momento gratuitamente- sulle principali piattaforme di video  (anche se non dovrebbero, infatti non garantisco che stiano lì a lungo; ad ogni modo se l’incorporamento del video non fosse disponibile provate ad andare direttamente sulla piattaforma ospitante).

The Devil and Father Amorth (2017)

Pur essendo girato da un regista del calibro di William Friedkin (quello de L’Esorcista), è da considerare a tutti gli effetti un documentario, seppur non in senso canonico, sulla vita di Padre Amorth. Rispetto alla pellicola con Russell Crowe è sicuramente un prodotto migliore, anche se non si può in alcun modo considerare una testimonianza attendibile riguardante la vita di uno dei più celebri esorcisti dei nostri tempi, sia per la qualità insolitamente “amatoriale” del prodotto (che per certi versi lo rende più un divertissement autobiografico del regista che non una biografia di Amorth) sia per i contenuti in sé, che non illustrano in alcun modo le particolarità del “mestiere” di esorcista, ma nell’acme dell’opera mostrano solo l’impartizione del sacramentale su una posseduta di Alatri, che infonde più dubbi che certezze nel fedele (per non dire nel semplice spettatore). Comunque da vedere, nonostante rientri nell’ambito della americanata. Su Youtube c’è la versione originale con sottititoli in inglese (non so nemmeno se sia stato tradotto in italiano o meno).

Vaxxed I: From Cover-Up to Catastrophe (2016)
Vaxxed II: The People’s Truth (2019)

Ormai quasi un “classico” del complottismo da non aver bisogno di presentazioni, Vaxxed ha fatto scalpore a livello internazionale soprattutto per la scelta di Robert De Niro di presentarlo al Tribeca Film Festival in quanto convinto che anche suo figlio Elliot fosse diventato autistico dopo i vaccini. La seconda parte (finanziata da Robert F. Kennedy Jr.), che registra soprattutto le reazioni alla prima e prosegue le ricerche con nuove testimonianze, si trova su vari siti, sempre in lingua originale con sottotitoli (per esempio Gloria.tv). L’ispiratore del documentario è il noto Andrew Wakefield, al quale si aggiungono la gola profonda del CDC, William Thompson, e altri nomi (tra i quali l’immancabile Luc Montagnier). Il fatto che l’opera tocchi un nervo scoperto è dimostrato soprattutto dalla seconda parte, in cui centinaia di genitori inseguono la troupe per documentare i loro dubbi sulle conseguenze della vaccinazione intensiva a cui i bambini americani vengono sottoposti da qualche decennio a questa parte. Penso che alla fine il sistema abbia  i nemici che merita: di fronte ai “vaccinisti” che hanno trasformato la medicalizzazione della vita nella punta di diamante di un neoilluminismo (in realtà a malapena una falsa coscienza illuminata), è giusto che nel dolore e nell’incomprensione si alzino voci per riportare i tecnocrati coi piedi per terra. Da guardare e riguardare col senso critico che gli autoproclamatisi “custodi della verità” vorrebbero toglierci, con la prospettiva un giorno di dirsi “no-vax” sul serio.

What is a woman? (2022)

Un lungo reportage del giornalista Matt Walsh che attraversa gli Stati Uniti ponendo una semplice domanda ai rappresentanti del cosiddetto wokismo: “Cos’è una donna?” (qui la mia recensione). Un ringraziamento all’account Traduzioni dal Mondo Libero per averlo caricato su Odysee.

Died Suddenly (2022)

Anche a questo documentario ho dedicato un articolo a parte. In due parole, è la versione di Vaxxed per i vaccini anticovid. Da guardare persino come semplice horror (comunque infinitamente superiore a qualsiasi pellicola uscita l’anno scorso).

Berlin – Metropolis of Crime 1918-33 (2018)

Documentario mandato in onda dalla Deutsche Welle sulla “Berlino Babilonia” degli anni tra la Repubblica di Weimar al nazismo, quando la città divenne capitale mondiale del crimine, della violenza politica, della rivoluzione sessuale e della disoccupazione: una miscela esplosiva che gli storici tendono a porre in secondo piano, sia per evitare imbarazzanti paralleli con l’attualità che per mantenere in vita alcuni miti propagandistici sull’ascesa al potere di Hitler. Su Youtube si trova la versione spagnola (qui la recensione completa).

Ash-Shatat (2003)

Ash-Shatat (“Diaspora” in arabo) è una serie televisiva in 29 parti prodotta nel 2003 da una compagnia cinematografica siriana, basata sui Protocolli dei Savi di Sion. Sfortunatamente su Youtube sono presenti solo alcuni episodi senza nemmeno i sottotitoli, ma chi è al corrente dell’argomento può comunque riuscire a seguire la trama. Ovviamente non si tratta di un documentario, ma di un’opera antisemita e falsa, ci tengo a precisarlo ;).

Behind the Curve (2018)

Documentario sui “terrapiattisti” distribuito da Netflix che mostra la vita quotidiana dei seguaci della Flat Earth Society con un taglio più pietoso che patetico, arrivando infine a interrogarsi (finalmente!) sul perché molte, troppe, persone arrivano ad abbracciare teorie assurde per esprimere il proprio malessere nei confronti del mainstream. Un tentativo di superare l’insopportabile “debunkerismo” di chi va a caccia di strampalati per sentirsi migliore del prossimo, con alcuni pregevoli incursioni nelle vicende personali dei vari “adepti”, le quali offrono uno spaccato anche delle faide presenti in genere nel mondo del “complottismo”, sempre tendente al settarismo.

I giorni dell’odio (2007)

Docufiction realizzata da Mediaset prima ancora che il processo per la strage di Erba cominciasse (con musiche di Cesare Cremonini!), è forse la prima testimonianza di quella “colonna infame” mediatica eretta dal mainstream che negli anni successivi si sarebbe lentamente sgretolata (anche con un mea culpa indiretta della stessa Mediaset tramite i reportage degli inviati del programma “Le Iene”).

House of Hammer (2022)

Uno speciale in tre puntate, nato sull’onda del #metoo, che rivela il lato violento e sadico del giovane attore Armie Hammer, fino a pochi anni fa idolo dello star system americano. Lo avevo già recensito dedicandogli parecchia attenzione perché il documentario non si limita ad “assassinare” la figura dell’attore, ma demolisce la sua intera dinastia, una stirpe di miliardari di origine ebraica che ha segnato la storia del Paese per decenni, dal capostipite Armand Hammer, “élite dell’élite” che trattava con l’Unione Sovietica per conto di Washington, fino alle orge dei suoi rampolli con in testa il padre di Armie. Purtroppo il documentario è stato appena cancellato da Youtube (che sfiga), quindi spetta a voi andarvelo a cercare da qualche altra parte.

PS:

Visto che lo speciale su Hammer è stato rimosso da Youtube, aggiungo come bonus

House of Numbers (2009)

È un’inchiesta sull’aids che smonta diversi miti riguardanti la “nuova peste”, in primis la definizione della “sindrome”, che è stabilita secondo criteri “politici” e non scientifici e varia da paese a paese (ci sono almeno 12 definizioni di aids al mondo). Per esempio, in Africa vige la regola “Se non si sa cos’è, è aids“, un metodo che porta alla morte di centinaia di persone affette da tubercolosi le quali, per sintomi come la perdita di peso, vengono automaticamente classificate come sieropositivi anche in assenza di test. Pure in Occidente, comunque, non c’è alcuna certezza riguardo l’affidibilità degli esami, e ancor meno sull’utilità delle cosiddette “cure”. In verità molti scienziati intervistati definiscono l’Aids come la malattia sessualmente trasmissibile più difficile da tramsettere e puntano il dito più sugli stili di vita (un concetto ormai “politicamente inaccettabile”, tanto che si ricorda che venne cambiato persino l’acronimo con cui agli inizi si scelse di definire la sindrome, GRID, ovvero Gay-related immune deficiency) e sui “cofattori” o “fattori complentari” (compreso l’utilizzo di sostanze stupefacenti come i popper da parte della comunità omosessuale). Nonostante quest’opera, come quelle contro i vaccini, abbia un taglio decisamente critico nei confronti della sanità pubblica (e anche per questo motivo va presa con le pinze), è comunque un altro contributo interessante al dibattito.

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