L’Alabama potrebbe diventare il primo stato americano a giustiziare un prigioniero facendogli respirare azoto puro, tramite un metodo già autorizzato in tre stati ma fino a questo momento mai utilizzato.
Come riporta il New York Post, l’ufficio del procuratore generale dell’Alabama Steve Marshall ha appena richiesto alla Corte Suprema dello Stato di fissare una data per l’esecuzione del detenuto Kenneth Eugene Smith appunto mediante ipossia di azoto.
Smith, ora 58enne, è stato condannato nel 1988 per aver partecipato all’omicidio su commissione (1000 dollari…) della moglie di un predicatore: “È ridicolo che questo prigioniero sia riuscito a evitare la condanna per 35 anni dopo essere stato giudicato colpevole dell’efferato omicidio su commissione di una donna innocente, Elizabeth Sennett“, ha dichiarato il procuratore Marshall (il suo complice è stato giustiziato nel 2010).
L’ipossia da azoto porta il detenuto a morire per mancanza di ossigeno. L’Alabama (assieme a Oklahoma e Mississippi) aveva autorizzato la pratica nel 2018 per sopperire alla carenza di farmaci per le iniezioni letali, ma finora non c’era stata occasione di utilizzarlo. I protocolli hanno comunque stabilito che il metodo sarebbe meno doloroso di altri: le autorità dell’Alabama, del resto, avevano tentato di giustiziare Smith tramite iniezione letale nel 2022, ma l’esecuzione era fallita a causa di problematiche legate all’inserimento di una flebo nelle vene.
Dopo l’episodio il governatore repubblicano dello Stato aveva annunciato una temporanea sospensione delle esecuzioni allo scopo di provvedere a una revisione interna delle procedure di iniezione letale. A un certo punto, come riporta sempre il NY Post, pare siano stati i legali dello stesso Smith, assieme a quelli di altri detenuti, a richiedere di utilizzare l’ipossia di azoto come metodo più “sicuro” rispetto all’iniezione.
L’opinionista conservatore Matt Walsh ha così commentato la scelta:
«Questi metodi di esecuzione sono stupidi. Si cerca di “addolcire” la pena di morte per rispettare la sensibilità dell’opinione pubblica moderna tanto suscettibile. La morte è morte. È una cosa brutale. Basterebbero una pallottola in testa o una corda attorno al collo. Metodi facili, economici e senza complicazioni. E soprattutto onesti».