L’Italia è diventata un gigantesco Centro Anziani Sandro Pertini

In un paesino in provincia di Macerata l’apposizione a un busto di Sandro Pertini di un tirante durante lo scorso carnevale ha suscitato qualche polemica, poiché alcuni hanno avuto l’inquietante impressione che si volesse “impiccare” il Presidente più amato dagli italiani.

Si può immaginare la reazione di coloro i quali hanno passato gli ultimi vent’anni a intasare i social con quella falsa citazione, “Quando il governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato via anche con mazze e pietre”, debunkerata dai soliti noti come se fosse indispensabile farlo, ma assolutamente verosimile per la caratura del personaggio, come ricorda il suo compagno di partito Pietro Nenni: “Alle nostre discussioni sul futuro dell’Italia e del partito non partecipava quasi mai, e quando lo faceva, era solo per invocare il popolo sulle barricate, per lui la politica era solo quella“.

Bisogna avere l’ardire di osservare quanto ogni mitologia sorta attorno a tale personalità politica sia totalmente fuori luogo, come del resto dimostra il semplice fatto che i suoi sostenitori postumi siano capaci di citare come unico merito storico di Pertini l’aver pronunciato una frase  che per l’appunto non ha mai pronunciato.

I suoi contemporanei lo rimembrano poi per il tono di voce enfatico e la gestualità teatrale, mentre i detrattori, a esprimere la cifra del personaggio come pura insignificanza, non possono che citare l’imbarazzante episodio del “bacio” sulla bara del Maresciallo Tito, portando a prova del misfatto una foto di Pertini al funerale di… Berlinguer.

Ricordo, en passant, e solo per aumentare la dose di cringe, che il “bacio galeotto” finì anche nel testo di una canzone della band di skinhead veronesi Gesta Bellica (Foibe):

E non posso più scordare, il mio cuore piange ancora
Al ricordo di un presidente che ha baciato la sua bara
Presidente di quell’Italia che ha voluto dimenticare
Chi fu massacrato perché italiano volle restare!

L’unico episodio che potrebbe rappresentare una “memoria condivisa” riguardante l’amatissimo Presidente è la STORICA PARTITA a CARTE in AEREO tra PERTINI e i CAMPIONI del MONDO del 1982, che ancora Nenni in tempi non sospetti rimandava a un vezzo particolare del giovane Pertini quando, durante il confino a Ponza dal 1934 al 1939 passò la maggior parte del suo tempo a “giocare a briscola o a scopa con i guardiani“.

Non riesco nemmeno a quantificare le volte in cui le immagini di Pertini che si arrabbia con Bearzot per aver “giocato male” sono state trasmesse dalle tv italiane. Una sorta di Cura Lodovico di massa per le generazioni successive a quella boomer (la prima ad aver annullato il passato e il futuro in un eterno presente) che ha sicuramente contribuito a demoralizzare i giovani italiani, convincendoli che l’unico modo di poter esprimere un sentimento di appartenenza collettivo fosse, a destra, sprecare la propria vita a seguire le gesta di undici imbecilli allo stadio (e lo dico da discreto appassionato di calcio) e, a sinistra, abbracciare l’antipolitica come unico linguaggio condiviso, a rimpiazzo di condizioni obiettive e sistematiche in favore di caratteristiche tanto individuali quanto vaghe, come l’onestà, la moralità, la posatezza o l’andare in spiaggia in completo grigio (ma perlomeno dietro alla Morologia Mistica c’è tutto un immaginario schizo-apocalittico che può effettivamente suscitare un minimo interesse).

È anche per questo che le nostre città sono costellate di case di riposo, centri civici e “associazioni anziani” intitolate alla memoria di Sandro Pertini. Probabilmente ce n’è una anche dove vivete voi, e i vecchi ci vanno a giocare a scala 40 e burraco (lo si legge nelle presentazioni online), nonché a praticare tombola, biliardo e altre “attività ludico-ricreative”.

Tutto questo, non vi fa mancare l’aria? Non sentite, anche solo inconsciamente, di aver consegnato voi stessi e i vostri eventuali, sparuti, discendenti al Moloch del Nulla? Ormai abbiamo superato anche il 40° anniversario di quella “storica partita di carte” : dobbiamo costringere un intero popolo a continuare ad assistervi fino alla sua completa estinzione?

4 thoughts on “L’Italia è diventata un gigantesco Centro Anziani Sandro Pertini

  1. Un merito ed una frase celebre sono davvero i suoi. E sfuggono a molti. Ne parlò Augias in una puntata di un suo programma (mi sembra “Telefono Giallo”):
    Nel 1984, dieci anni dopo Ramelli, ci fu un caso identico. Paolo di Nella militante di “Fare Verde” (gli ecologisti di destra) fu ucciso in circostanze simili. A far visita alla famiglia andò il Presidente PERTINI. Presidente che affermò che chi ha lottato per la democrazia, ha lottato affinché NESSUNO dovesse temere perché esprime le proprie idee. CHI HA LOTTATO PER LA DEMOCRAZIA, ha lottato affinché anche i FASCISTI fossero liberi di manifestare il loro fascismo.

    1. Grazie del ricordo, ma mi sembra un qualcosa di abbastanza normale per un Presidente della Repubblica anche in un Paese come l’Italia. A mio parere gesti di tal genere non possono guadagnargli tutta la mitizzazione postuma di cui ha goduto.

      1. Convengo. Infatti molti “pertiniani” non solo ignorano questo episodio, ma, al contario, cercano di negarlo. Riportando invece, alla grande, notizie circa un’ altra occasione in cui definì il fascismo ” malattia dello spirito”. Mitizzazione che ha fatto dimenticare vari fatti. Es. quando, come e perché si dimise da presidente della Camera. In seguito ed in conseguenza dello scoppio dello scandalo degli stipendi d’oro.

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