Prima storia CREEPYPASTA:
Il femminismo è la prima causa di autismo?
In questi anni i media mainstream hanno iniziato a descrivere l’impennata dei casi di autismo come una “epidemia”: sulle cause, tuttavia, essi sono maggiormente restii a sbottonarsi, accennando a un semplice aumento delle diagnosi (fino agli anni ’70 del secolo scorso i ragazzini “problematici” evidentemente venivano buttati dalla Rupe Tarpea) o, in qualche barlume di onestà, a generici fattori ambientali (nei quali, se consideriamo l'”ambiente sociale”, bisognerebbe far rientrare anche l’età dei genitori, in particolare della donna, al momento del concepimento).
In realtà la ragione di questo pericoloso incremento è nota a tutti: i vaccini. Però visto che -almeno per il momento- la cosa non si può ammettere, allora tanto varrebbe formulare altre ipotesi al di là del “va così, che ci vuoi fare”. Sicuramente l’innalzamento dell’età in cui si fanno figli è un fattore importante, se non cruciale, che viene spesso menzionato: dal punto di vista scientifico, è noto che più passa il tempo e più lo sperma maschile accumula mutazioni spontanee che poi verranno trasmesse ai figli. Tuttavia, sarebbe possibile ribaltare la dinamica causa-effetto supponendo che gli uomini affetti da disturbi dello spettro autistico abbiano la tendenza ad avere figli a un’età tarda rispetta alla media, proprio a causa dei tratti autistici che ritarderebbero il loro successo riproduttivo (fonte).
Per quanto riguarda le donne, nella maggioranza dei casi la ragione dietro alla procrastinazione della gravidanza è ideologica e non biologica: si parla, per l’appunto, di femminismo, espresso nelle forme più disparate (ecologismo, individualismo, edonismo, libertinismo, libertarismo ecc…). Oltre a questa constatazione (piuttosto banale), che in un immaginario iceberg del complottismo si troverebbe nelle parti superiori del blocco di ghiaccio, ce n’è una più profonda riguardante l’influenza del femminismo sulla civiltà occidentale, e più precisamente il suo ruolo nel determinare i criteri con cui gli esemplari femminili della specie umana selezionano i partner.
Sembra infatti che la femminilità, liberata anche del più blando corsetto “patriarcale”, sia tendenzialmente indirizzata verso maschi caratterizzati da una personalità disturbata e da comportamenti antisociali. La cosiddetta “triade oscura” che sembra far così presa tra le donzelle non è avulsa dal condividere alcuni tratti con i disturbi dello spettro autistico (egoismo, narcisismo, alessitimia, anaffettività eccetera). Non si vuole, ovviamente, sostenere che autismo e “triade oscura” abbiano qualcosa in comune (persino a un livello puramente teorico), ma che potrebbero condividere caratteristiche simili almeno all’apparenza (per esempio, la difficoltà nella comunicazione potrebbe essere interpretata come intento manipolatorio o mancanza di empatia).
Perciò tante femmine alla ricerca di uomini machiavellici, narcisisti e psicopatici, le quali, come testimoniano diversi studi, sarebbero altresì le più propense ad adottare la credenza nel cosiddetto “amore a prima vista” per giustificare le proprie scelte, potrebbero in effetti fraintendere manifestazioni -anche latenti- di autismo come espressione di una personalità oscura e trovarle di conseguenza attraenti, favorendo così indirettamente il successo riproduttivo degli autistici.
Bene, questo è l’unico contenuto creepypasta per il blog che sono riuscito a elaborare (giusto per precisare: è solo fiction, non c’è alcuna base scientifica né di altro genere che giustifichi quanto ho appena affermato occhiolino occhiolino). Non è terrificante che il femminismo possa condurre all’estinzione dell’umanità come la conosciamo anche da una prospettiva meramente genetica? Beh, sì, riconosco che è un po’ pochino per spaventare gli Untermenschen odierni, quelli che alle donne ormai hanno concesso qualsiasi cosa (licenziosità, diritto di voto e di frequentare palestre, parchi pubblici e luna park), dunque mentre ero completamente ubriaco ho pensato ad altre storie creepypasta (o roba del genere) che potrebbero almeno potenzialmente togliervi il sonno!
La prima riguarda un recuperante, cioè uno di quei tizi che va in cerca di reperti bellici perlopiù nei luoghi di battaglie storiche della Grande Guerra. In genere è un’attività che si svolge in modo totalmente abusivo e quel che si trova a proprio rischio e pericolo poi lo si conserva al riparo degli occhi indiscreto dello Stato (che sarebbe proprietario di ogni bene di valore storico-artistico presente sul territorio).
Un giorno il signor Zuan riceve un’inaspettata visita dai carabinieri che trovano nella sua cantina decine di residuati come elmetti, bombe, razzi, cartucce, tubi ecc… Il poveretto, messo alle strette, inventa la storia del Gigante Ellemoro (sic), il quale avrebbe avuto novantanove teste (per giustificare la presenza degli elemetti) e avrebbe tirato su tutta quella roba semplicemente stringendo il pugno, per poi scaricarla nella sua cantina. Ovviamente gli sbirri non gli credono e lui finisce a processo. Proprio il giorno della prima udienza scoppia la Terza Guerra Mondiale a causa di una serie di molestie sessuali involontariamente rivolte durante una visita diplomatica da Joe Biden e figlio alla primogenita di Xi Jinping.
Grazie a un alacre e sotterraneo lavorio di corruzione, l’Italia si scopre a sorpresa schierata con l’asse Pechino-Mosca. Già al primo giorno di guerra gli ango-americani si ritrovano con almeno un milione di uomini in meno, poiché le nuove politiche di reclutamento hanno fatto affluire tra i ranghi dei loro eserciti un numero incalcolabile di transessuali (perlopiù MtF) che hanno deciso di suicidarsi in massa perché non si sono visti abbastanza sexy in divisa. Le ingenti perdite ritardano il primo attacco al Bel Paese giusto il tempo che serve al Gigante Ellemoro per sbucare dalle montagne con le sue novantanove teste ognuna coperta da un elmetto e le tasche e i pugni pieni di ogni tipo di ferraglia e sgominare tutti gli aerei del nemico, sacrificandosi per il destino della patria. Cina, Russia e Italia vincono la Terza Guerra Mondiale e una nuova stirpe di giganti distrugge il Grande Satana donando all’umanità una nuova età dell’oro.
Ok, ora sono stanco. Pausa vinello. Come intermezzo vi propongono un racconto creepypasta inventato da ChatGPT:
Il Mistero del Palazzo Oscuro
Nel cuore di una città italiana, sorgeva un palazzo abbandonato noto come “Il Palazzo Oscuro”. Era un edificio maestoso, un tempo residenza di un potente politico. Ma, a causa di oscuri pettegolezzi e voci di corruzione, il politico cadde in disgrazia e la dimora venne abbandonata per sempre.
La leggenda raccontava che il politico, di nome Lorenzo Caro, avesse venduto l’anima al diavolo per ottenere il potere e la ricchezza. Si diceva che il palazzo fosse maledetto, infestato da spiriti malvagi e tormentati. La gente del posto evitava il luogo come la peste, temendo di essere vittima di presenze oscure.
Un giovane giornalista, Marco, era affascinato dalle storie misteriose legate a Lorenzo Caro e al suo palazzo. Decise di indagare sulla veridicità di queste voci e svelare la verità dietro la caduta del politico.
Una sera, quando la luna era alta nel cielo, Marco si introdusse nel palazzo deserto. Mentre attraversava i corridoi bui e polverosi, avvertì una sensazione di oppressione. Gli pareva di sentire voci sommerse, come se gli spiriti del passato volessero raccontare la loro storia.
Nella stanza del vecchio politico, trovò un diario abbandonato che sembrava appartenere a Lorenzo Caro. Mentre lo sfogliava, venne avvolto da una strana energia. Le pagine si animarono, come se raccontassero la sua discesa verso l’oscurità. Marco ebbe l’impressione di essere osservato, ma ogni volta che si girava, non c’era nessuno.
Man mano che continuava a leggere, si sentì preso da un’aura inquietante. Il diario rivelava come il politico fosse stato consumato dall’ambizione e dal desiderio di potere. Aveva fatto alleanze con individui oscuri e si era macchiato di azioni discutibili per raggiungere i suoi scopi.
Mentre Marco avanzava nella lettura, l’atmosfera si faceva sempre più opprimente. Il palazzo sembrava risvegliarsi, con rumori sinistri che provenivano da ogni angolo. Sembra che gli spiriti inquieti del passato fossero infastiditi dal suo interesse per la verità.
Sconvolto e spaventato, Marco decise di lasciare il palazzo, ma sembrava che le porte si fossero chiuse da sole. Era intrappolato, circondato da una presenza sconosciuta.
All’improvviso, davanti a lui apparve un’ombra oscura. Era la figura di un uomo, con il volto nascosto nell’ombra. Marco tremava di paura, ma si rifiutava di arrendersi. Chiese al misterioso visitatore se fosse il fantasma di Lorenzo Caro, pronto a vendicare il suo passato.
L’ombra si avvicinò a Marco e svelò il suo volto. Era un’immagine spettrale di Lorenzo Caro, ma priva di vita. Disse a Marco che la sua sete di potere lo aveva condotto sulla strada dell’oscurità, e ora era condannato a vagare come uno spirito tormentato.
Il giornalista comprese che la verità era stata rivelata, ma la scoperta era stata troppo pericolosa. Avrebbe pagato un prezzo alto per il suo desiderio di svelare la storia oscura del politico italiano.
Con un’ultima risata sinistra, l’ombra di Lorenzo Caro si dileguò nella notte, lasciando Marco intrappolato nel palazzo. Il luogo divenne la sua prigione, condannato a vagare per l’eternità insieme agli spiriti di coloro che vi avevano trovato la loro tragica fine.
E così, il Palazzo Oscuro continuò a portare avanti la sua maledizione, accogliendo coloro che osavano sfidare il suo segreto più oscuro. Nessuno osò più avvicinarsi al luogo, e la storia di Lorenzo Caro e del suo palazzo maledetto divenne una leggenda oscura destinata a restare nella memoria collettiva per sempre.
No, non mi sono ancora ripreso, perciò vi propongo un’altra cosa scritta da qualcun altro: si tratta di un’inchiesta dell’Istituto di Ricerche e Sondaggi del settembre 2017 in cui si avanza la tesi che Emanuela Orlandi sia stata rapita per la gestazione del clone di Gesù (qui il link archiviato qualora sparisse dal web):
La recente pubblicazione del “Resoconto sommario relativo alle spese sostenute dallo Stato Città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi” e pubblicate dal giornalista Emiliano Fittipaldi aprono uno scenario incredibile. Anche in assenza di prove circa la sua autenticità il dossier conferma le rivelazioni fatte da Alì Agca secondo cui Emanuela Orlandi è ancora viva.
Nel dossier Orlandi compaiono diverse voci di spesa che paiono confermare l’attività di depistaggio messa in piedi dal Vaticano. D’altronde tutte le ipotesi che insistono sulla avvenuta morte della Orlandi provengono più o meno direttamente da fonti vaticane. Anche le confessioni di membri e persone vicine alla Banda della Magliana possono essere interpretate alla luce delle cui relazioni che legano il Vaticano alla Banda e che culminano nella sepoltura di Renatino De Pedis nello stesso edificio religioso in cui Emanuela Orlandi aveva regolarmente preso lezione di flauto il giorno in cui scompare.
Il 22 giugno del 1983 Emanuela Orlandi ha 15 anni ed è entrata nel periodo fertile della vita di una donna. In quanto cittadina vaticana ha certamente usufruito delle agevolazioni sanitarie che lo Stato Vaticano offre ai residenti. Il Vaticano conosce lo sua situazione ginecologica: la ragazza è sana e in ottima salute.
Quando viene rapita sono passati solo tre mesi dal 18 Marzo 1983, giorno in cui muore Umberto II di Savoia. Potrebbe essere considerata una coincidenza priva di significato se non fosse che nel testamento dell’ultimo re d’Italia è contenuto il lascito della Sacra Sindone al Papa che solo da qual momento ne diviene unico proprietario. Si tratta dell’unico oggetto certificato dalla Chiesa da cui è possibile estrarre il DNA di Gesù Cristo. Con quel lascito il Vaticano ne diviene unico proprietario e può liberamente disporne senza timore di interferenze.
In quegli anni è l’Inghilterra lo stato europeo che più ha investito nella ricerca genetica. I documenti pubblicati nel dossier di Fittipaldi indicano chiaramento la capitale del Regno Unito quale luogo in cui la Orlandi sarebbe stata trasferita. I documenti attestano una serie di rette in convitti pagati dalla Santa Sede a Londra. Si tratta di 8 milioni di lire tra il gennaio del 1983 il gennaio del 1985, di 20 milioni di lire tra il febbraio 1985 e il febbraio 1988, che si impennano a 100 milioni tra il marzo 1988 e il marzo 1993 per poi arrivare a 70 milioni tra dall’aprile 1993 al luglio 1997, data in cui il documento si chiude. Si passa a una media di circa 5 milioni l’anno tra il 1983 e il 1988 a circa 20 milioni dopo il 1988. Qualcosa deve essere accaduto.
Nella quarta pagina del documento scopriamo che tra il Marzo del 1988 e il Marzo del 1993 il Vaticano sostiene una spesa di 3 milioni di lire al Saint Mary Hospital Imperial College di Londra. Un polo cattolico di eccellenza nella ricerca genetica in uno Stato protestante. Nella riga successiva si fa riferimento a una spesa non quantificata (L. xxxx per “attività economica a rimborso, dettagli in allegato 28”) destinata alla dottoressa “Leasly Reagan” del dipartimento di ostetricia e ginecologia.
Si tratta certamente di un refuso, la persona in questione è la dottoressa Lesly Regan che dal 1990 lavora proprio al Saint Mary. La dottoressa Regan è l’astro nascente della ginecologia genetica inglese, nel 2016 sarà eletta alla presidenza del più prestigiosa istituzione inglese in ambito ginecologico, la Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, prima donna dopo 64 anni a ricoprire questo ruolo. Sebbene cattolica la dottoressa Regan ha sempre rivolto la sua attività di ricerca alle terapie genetiche sulla fertilità.
Sembrerebbe la persona giusta per clonare il DNA di Gesù Cristo ed il corpo di Emanuela Orlandi è perfetto per essere la gestante.
Interpellata telefonicamente da Emiliano Fittipaldi la dottoressa Regan “nega di avere fatture a nome della Orlandi, e dice di non poter ricordare, dopo tanti anni, se ha curato una ragazza con le fattezze di Emanuela”. Strano. La dottoressa Lesly dovrebbe ricordare bene quel periodo perché in quella finestra temporale e più precisamente nel dicembre del 1992 al St. Mary Hospital nascono due gemelle premature. Si chiamano Jenny e Clare Summerfield e sono le figlie della dottoressa Regan. È la stessa dottoressa a ricordare quei momenti in un’intervista all’Independent. Il padre è un medico dell’ospedale, si chiama John A. Summerfield, si occupa di fegato ed è anche lui è cattolico. Deve aver conosciuto Lesly solo pochi mesi prima quando la ginecologa inizia a lavorare al St. Mary. Come il San Giuseppe del Protovangelo di Giacomo, John è già padre di quattro figli eppure non esita a riconoscere anche le due gemelle avute con questa dottoressa trentacinquenne.
Ufficialmente le bambine nascono al sesto mese di gravidanza della Regan. Possiamo immaginare che l’eventuale pancione della madre non fosse chiaramente visibile e quindi ipotizzare che i due medici, grazie alla complicità dell’ospedale, possano far passare le neonate come proprie figlie. Soprattutto se a partorirle è stata una ragazza ricoverata clandestinamente. Una donna senza documenti, rapita dal Vaticano con lo scopo di sottoporla a terapia genica con il DNA prelevato dalla Sacra Sindone.
Nel 1992 Emanuela Orlandi ha 23 anni, l’età perfetta per procreare. Il fatto che l’esito sia gemellare può essere interpretato come il segno di una intervento di inseminazione artificiale. Come è noto in questi casi la percentuale di gemelli è del 27% a fronte di una media naturale del 3%. Gesù Cristo era quindi una donna? Ne sono nate due? Non lo sappiamo.
Quello che sappiamo è che nella clinica in cui soggiornano Emanuela Orlandi e la dottoressa Lesly Reagan nascono due bambine. Quello che sappiamo è che la clinica porta il nome della Vergine Maria, madre di Gesù. Quello che sappiamo è che le due bambine hanno come iniziali J. e C. come Jesus Christ. Quello che sappiamo è che sono nate nel mese di Dicembre. Non conosciamo il giorno. Forse è il 25 dicembre?
Oppure quelle due bambine sono davvero le figlie naturali di Lesly Regan e John A. Summerfield e molto semplicemente la dottoressa Regan ha scelto di chiamarle in quel modo in tributo al suo lavoro per la clonazione di Gesù. Il figlio della Orlandi potrebbe essere è un altro neonato, magari più convenzionalmente maschio, nato al St.Mary qualche mese prima delle figlie della Regan. Successivamente, secondo il dossier, Emanuela Orlandi, da sola o con suo figlio, ha fatto ritorno in Vaticano nel 1997 quando il bambino aveva intorno ai sei anni e poteva viaggiare con una maggiore facilità.
Se tutto questo è vero oggi il clone (o le cloni) di Gesù Cristo, ovunque si trovi, è un adulto che ha tra i 25 e i 27 anni. L’età in cui il suo originale inizia l’attività pastorale che porta alla nascita del cattolicesimo. Forse la ragione per cui questi dossier vengono diffusi in modo così inquietante è un primo passo per preparare l’umanità all’arrivo del nuovo Cristo.
Infine, veniamo a un creepypasta serio: voglio rispondere a una questione sollevata su Telegram (mi sono cancellato comunque) riguardo a “SOGNI LUCIDI O DI QUALSIASI ALTRO EVENTO CON UN QUALCHE GRADO DI MISTICISMO”.
Io non credo a nulla di tutto ciò, tuttavia in vita mia ho avuto un’esperienza che faccio fatica a spiegarmi. Risale alla fine del secolo scorso quando mi trovato in una ridente località salentina che da lì a poco sarebbe divenuta meta di turismo di massa (ma all’epoca per le vacanze era frequentata solo da emigrati e indigeni). Avevo circa 12 anni e mi trovavo nel babelico mercato cittadino al quale mi ero recato per comprare dei videogiochi taroccati (una volta i terroni erano avanti anni luce su queste cose) e a un certo punto ho visto una specie di nano con degli occhi chiari molto penetranti. Ho fatto il giro dietro a un paio di bancarelle per poterlo rivedere ancora ma è come se fosse sparito davanti ai miei occhi.
Il folklore locale riporta le leggende sul “monachello”, uno spiritello che si diverte a rompere i coglioni a chicchessia. Sinceramente non ricordo alcun dispetto da parte sua, anzi mi era quasi parso di intravvedere in quegli occhi una profonda pietà nei miei confronti. Forse il suo vero dispetto è stato farmi vivere come ho vissuto. Geniale. Il bello è che lo avrei sentito nominare solo parecchio tempo dopo e per ricerche antropologiche che nulla avevano a che fare con le mie LONTANISSIME (è vero, stronzi) origini terroniche (nessuno dei miei parenti ne aveva mai parlato). Però io sono certo di averlo visto. Oddio, poteva anche essere un povero handicappato (si può dire handicappato?) che da vero bastardone abilista ho ridotto a macchietta folkloristica.
Che dire Mister…geniale come sempre, complimenti per aver ripescato la schizo storia sulla Orlandi, veramente notevole
Onestamente è un peccato che tu non sia più su Twitter (ma vedo che ti tieni aggiornato), ho provato ad immaginare quali mega flame potevano nascere specialmente riguardo la diatriba economico/culturale, if you know what I mean
La sua prima storia non è che non mi ha fatto dormire…, ma mi ha fatto riflettere sul come si stia fomentando un’idiozia pericolosa.
C’è un aspetto latente e sotterraneo che accompagna i “cambiamenti culturali” di quest’epoca e che non si è ancora rivelato in tutto il suo potenziale distruttivo, cioè lo sdoganamento delle disfunzioni mentali in quando possono avere delle comorbilità con il tipo di società che si vuole imporre.
Il suo esempio di compiacenza tra femminismo e autismo, con quest’ultimo elevato a stile di vita da imporre ai maschi facendoli passare per personalità fragili e antisociali, mi fa portare a un’altra inquietante analogia, quella del contenimento (lockdown) del Covid, il quale se vogliamo è stato davvero un esperimento di “autismo di massa” in cui è stata cancellata o ridotta sensibilmente ogni relazione sociale, siamo stati rinchiusi in casa come mosche e con educatori che ci dicevano come comportarsi, proprio come persone prive di autonomia e incapaci di sé, come poi siamo effettivamente stati. È questo accadrà anche con la cosiddetta emergenza climatica, con la cosiddetta emergenza “femminicidio”…
Sdoganare le disfunzioni mentali-psichici, ridurli a stili di vita e modi di essere, o a semplici “diversità” (Un termine che oggi, ha una concezione fiabesca), serve a normalizzare le devianze sociali che saremmo costretti a subire, basti pensare che la paccottiglia “dell’identità di genere” in cui uno può sentirsi uomo, donna e cane secondo come si alza la mattina, all’eco-ansia degli esaltati ambientalisti siano espressioni anch’essi di decerebrati mentali, ma con le parole giuste, con il depatologizzare le anomalie mentali-psichiche magicamente costoro diventano degli spiriti ribelli contro tutti i “mostri” propinati odiernamente, del “patriarcato”, “razzismo”, “etnocentrismo”, “sessismo”, “negazionismo” ecc…
Va da sé, che la depatologizzazione è uno strumento utile per colpire la nostra salute mentale-psichica, volendo ridurci a ebetini privi di qualunque senno da cui essere “rieducati”.
E serve a distruggere le reti sociali, perfino i nostri legami affettivi. Quello dell’uomo tendenzialmente “autistico” “umanamente fragile” è il perfetto strumento di controllo sociale.
Meditate gente.