Come comprare su Amazon senza fornire i propri dati personali

Ho dedicato qualche post ai libri in offerta su Amazon solo perché talvolta è giusto approfittare di quel che passa il convento (o la sinagoga), specialmente nel caso di volumi che da 100 euro vengono “svenduti” a 10 euro per le inspiegabili dinamiche delle “offerte”, che a ben vedere seguono logiche irrazionali talvolta molto somiglianti a quelle di talune pratiche commerciali scorrette, sulle quali del resto si basa la “fortuna” dell’azienda di Bezos (come quando durante la fase di consolidamento del suo monopolio vendette prodotti sottocosto rimettendoci centinaia di migliaia di dollari pur di sgominare la concorrenza).

Ad ogni modo, la mia idea resta quella che su Amazon andrebbero comprati solo libri, e non tanto per gli sconti in sé (peraltro solitamente più bassi di quelli che si possono trovare nei “reparti editoria” dei supermercati, se leggete mevda), quanto perché ormai le librerie italiane sono quasi tutte “affiliate” e non c’è verso di trovare un qualcosa che non sia stato stampato negli ultimi cinque minuti, a meno che il personale, durante un tipico “ricambio”, abbia omesso di smantellare uno scaffale (ma anche in tal caso sarebbe quasi impossibile imbattersi in volumi risalenti alla data anteriore all’apertura della libreria).

Detto ciò, aggiungo qualche consiglio pratico: chi volesse ordinare da Amazon dando a Satana le coordinate minime indispensabili, può utilizzare vari metodi. Per esempio, acquistare uno dei loro “buoni” nei supermercati (così da non dover snocciolare iban o numeri di carta di credito), indicare un indirizzo di fatturazione falso non del tutto corrispondente al reale e farsi arrivare il pacco in uno degli hub (di solito sono sportelli che si aprono automaticamente dopo la scansionate di un codice giunto via email: perciò non è necessario comunicare i propri dati, a meno che non si scelga un ufficio postale come hub – in tal caso vi chiedono addirittura i documenti e perciò sarebbe come passare dalla padella alla brace).

Potete farvi arrivare un pacco anche in tabaccherie o altri luoghi gestiti ancora da umani, tenendo sempre ben presente che questi ultimi sono creature incapaci di competere con la precisione e l’asetticità della macchina: quindi, eventualmente, dovreste evitate di scegliere come hub il bar sotto casa se avete intenzione di indicare come indirizzo di fatturazione “Adolf H1tler, via Sh0ah 666, 1488 Auscevizze (NA)”.

Concludo ricordandovi che bisogna sempre far le cose con il giusto spirito, che alla fine della giornata sarebbe sempre quello di ottenere materia per i meme. Per farvi un esempio, una volta che avrete condiviso con il colosso del satanismo commerciale il vostro indirizzo di posta elettronica come unico dato “reale”, potrete ricevere email interessanti come questa:

(ho comprato davvero quel libro)

oppure consigli di lettura orientati alla scoperta di Agartha o alla “salute e benessere” intese in senso esoterico-tradizionalista:

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