La Germania ha formalmente riconosciuto che il suo esercito ha commesso un “genocidio” contro i popoli africani che vivevano nell’odierna Namibia, e ha annunciato che istituirà un fondo per espiare i crimini dell’era coloniale.
Il ministro degli Esteri Heiko Maas ha dichiarato che la Germania riconosce le “atrocità” compiute dalle sue truppe coloniali contro i popoli Herero e Nama tra il 1904 e il 1908, e aggiungendo che Berlino è pronta a “un percorso comune per una riconciliazione in nome delle vittime.”
La Germania d’ora in avanti si riferirà ufficialmente agli eventi come “genocidio”. Maas ha anche annunciato che come “gesto di riconoscimento dell’incommensurabile sofferenza”, il governo tedesco creerà un fondo di 1,1 miliardi di euro, destinato a infrastrutture, assistenza sanitaria e programmi di formazione per le comunità colpite. Secondo quanto riferito, i fondi verranno versati nei prossimi trent’anni.
Le tribù Herero e Nama furono quasi spazzate via durante una ribellione contro le forze coloniali nell’Africa sudoccidentale tedesca. Si ritiene che 65.000 degli 80.000 Herero che vivevano nella colonia tedesca siano morti tra il 1904 e il 1908, mentre la metà dei 20.000 Nama scomparvero nello stesso periodo. Molti sopravvissuti alla ribellione furono successivamente catturati e posti in campi di concentramento, dove furono usati come schiavi.