Come tutti sanno, lo scorso settembre Papa Francesco ha incontrato Batman. Dopo avergli ricordato che Gotham City è piena di sgranarosari e coprofagi, e che quel ricco Epulone di Bruce Wayne finirà all’inferno, ha redarguito lo stesso supereroe per la sua idea artefatta di giustizia e per la sua mancanza di misericordia verso i criminali. Alla fine ha elogiato Batgirl (alludendo a una “implementazione” del ruolo delle bat-diaconesse nella Chiesa) e ha esortato Batman a prendere esempio dall’Uomo Ghiaccio, che si è coraggiosamente dichiarato gay.
Ma sì, ridiamoci su. Anche se l’altro giorno m’è venuto un dubbio: e se Francesco fosse un Papa immaginario? Cioè, se un giorno scoprissimo che si trattava soltanto di una costruzione mediatica, e che la Chiesa, a parte tutto, bene o male, tra altri e bassi, è rimasta la stessa?
Pope Francis come il Benoît XVI di Jean Raspail o quello di Herbie Brennan, come il Leone XIII rapito e sostituito ne I sotterranei del Vaticano di Gide, come il Papa-Robot di Hanno rapito il Papa di Renée Reggiani e del racconto Buone notizie dal Vaticano di Robert Silverberg, come Cirillo I de L’uomo venuto dal Kremlino, come il Papa Negro di Emilio Cavaterra, come Giovanni XXIV che trasferisce la Santa Sede a Zagarolo (G. Morselli, Roma senza papa), come i “nostri” (o “nostrissimi”) Gregorio XVII e Pio XIII? Oppure come l’ultimo Papa, Pietro II, impersonato da Sergio Quinzio in Mysterium iniquitatis…?
Riguardo a quest’ultima ipotesi, sono molto combattuto. Sorge spontanea la domanda già posta da uno dei più importanti intellettuali italiani contemporanei: È lui o non è lui? È lui o non è lui? Alla fermata Cipro della Metro A di Roma da un paio d’anni (o forse anche di più) si può apprezzare un murale suggestivo e inquietante: Petrus Romanus, un Bergoglio che lacrima sangue mentre Roma sprofonda nell’apocalisse. In basso a destra, una data: 2017. Siamo al redde rationem? La congiuntura spazio-temporale è allettante, a 500 anni dalla Riforma, a 300 anni dalla nascita della Massoneria, a 100 dalla Rivoluzione russa… Roma 2017.
“e se Francesco fosse un Papa immaginario? Cioè, se un giorno scoprissimo che si trattava soltanto di una costruzione mediatica, e che la Chiesa, a parte tutto, bene o male, tra altri e bassi, è rimasta la stessa?” credo che ciò’ che rimarrà di tutta l’orgia / ubriacatura targata Bergoglio sarà proprio la risposta – affermativa – a queste domande.
Speramo che sia affermativa allora :/