Mi hanno appena inviato lo screenshot di una conversazione privata in cui un mio presunto lettore si vanta di aver vinto 500 euro con un terno su ruota con la cinquina di Ratzinger (9-34-31-12-22). Sono andato a controllare e in effetti l’11 aprile 2023 su Firenze sono usciti 31-34-9. Se ha giocato 1 euro sul terno, allora ha vinto circa 484 euro.

Per carità, Mister Totalitarismo non merita nulla ed è solo una schifezza umana di cui giustamente tutti vogliono approfittarsi, però non dico che sarebbe stato di buon gusto fare almeno una donazione dell’1% (5€) al Mastro Scienziato Cabalista che ha suggerito l’ermetica quintina, ma come minimo inviargli una email per congratularsi delle sue alte capacità divinatorie (posto che avevo apertamente dichiarato di aver smesso di giocarla su tutte -sarebbero stati comunque 48 euro di vincita- a fine febbraio). Invece, oltre al danno la beffa: va pure a braggare in giro questo rebechino…

Faccio qualche ipotesi: se ha giocato una cinquina per tutte su Firenze vuol dire o che abita lì (e non da altre parti della Toscana perché laggiù si odiano tra loro), o che qualche persona a lui cara (tipo lui stesso o uno dei suoi fidanzati) ha nome o cognome che inizia per “F”. Naturalmente per uno sfigato che gioca ancora al lotto è impensabile che la “F” stia per “Figa”, perché è una cosa che tale soggetto non deve aver visto nemmeno in sogno (posto che sarà sicuramente un colossale raccoglitore di verghe visto il fondoschiena ultrasfondato).

Aggiungo solo due dettagli e poi a parlare sarà solo la mia silenziosa e muta indignazione: in primo luogo, tanti dotti in passato hanno svolto la nobile attività della divinazione. Per esempio, il dottor Hayyim Samuel Jacob Falk, il più importante giudeo-massone del XVIII secolo, ad Amsterdam utilizzò la cabala per azzeccare i numeri della più antica lotteria del mondo, la Staatsloterij. E anche il suo allievo Cagliostro, nel tentativo di raccogliere qualche fondo per la sua nuova massoneria “egizia”, applicò la cabala al lotto attraverso una serie di “magiche cinquine” ancora in auge nella pubblicistica contemporanea.

In secondo luogo, se proprio ce la si vuole giocare sulla ruota di Firenze, tanto varrebbe optare per una dignitosa sconfitta piuttosto che una vittoria disonorevole: per esempio, puntare sul famigerato “terno di Pacciani“, che dal febbraio 1998 viene regolarmente giocato dai suoi concittadini (21, giorno della morte; 73, l’età a cui è deceduto; 38, “mostro” non so per quale smorfia) ed esce in forma di ambo almeno un paio di volte all’anno, con un unico exploit il 21 dicembre 2019 (4300€ di vincita a chi ci ha creduto).

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