Oltre cinquant’anni fa la CIA creò una pistola in grado di provocare un infarto

Nel 1975, durante un’udienza per la Commissione Church, dedicata a indagare sulle operazioni più controverse dei servizi segreti americani, il senatore Frank Church rivelò che la CIA, tra le altre cose, aveva messo in piedi un piano segreto denominato Progetto MKNAOMI (durato dagli anni ’50 agli anni ’70 del secolo scorso), dedicato allo sviluppo di armi chimiche e biologiche con cui uccidere un obiettivo senza lasciare tracce.

Tra i vari dispositivi architettati, l’allora direttore dell’agenzia William Colby confermò l’esistenza di una pistola in grado di provocare un infarto e ne mostrò un prototipo alla commissione, descrivendone il funzionamento. L’arma era una Colt M1911 modificata con un mirino aggiunto e una batteria nell’impugnatura (funzionava ad energia elettrica), con una portata effettiva fino a 100 metri.


L’arma era stata testata su animali e detenuti a Fort Detrick (noto centro di produzione di armi biologiche), sotto la supervisione del chimico Nathan Gordon: essa consisteva di una miscela congelata contenente una tossina estratta dai molluschi sparata attraverso una dardo.

Sempre secondo la testimonianza di Colby, l’unica traccia lasciata dal colpo sarebbe stato un minuscolo puntino rosso in corrispondenza dell’entrata del dardo, che sarebbe penetrato senza che la persona colpita potesse percepire alcunché, come una puntura di zanzara. La miscela in esso contenuta si sarebbe sciolta immediatamente, rilasciando il veleno nel corpo della vittima.

Era nota da tempo la tossicità di alcune sostanze contenute nei molluschi e la loro capacità di indurre un arresto cardiaco, risultando poi invisibili a qualsiasi autopsia. Una delle ricercatrici del progetto, Mary Embree, che sarebbe stata la prima a rendersi conto della non rilevabilità del veleno, dichiarò di non essere al corrente se il governo avesse mai dato l’ordine di utilizzare l’arma in qualche operazione, al di là degli esperimenti su detenuti e animali.

Dalla commissione d’inchiesta emerse anche che un terzo della quantità di tossina dei molluschi creata in laboratorio fosse in possesso del dottor Sidney Gottlieb, capo di un altro progetto oscuro, il più noto MKULTRA. Si trattava di un quantitativo molto basso, ma potenzialmente in grado di uccidere anche centinaia di migliaia di persone se utilizzato in un certo modo. La CIA non aveva provveduto a sbarazzarsi né delle tossine dei molluschi né di altre sostanze derivate dal veleno dei cobra nonostante con una direttiva il presidente Nixon nel 1969 avesse ordinato la distruzione di tutte le armi biologiche e chimiche.

Come ha ammesso Colby durante le audizioni, non è possibile stabilire se la pistola sia stata utilizzata in qualche operazione, data la scarsità della documentazione disponibile. La Commissione tuttavia raccolse testimonianze su almeno un paio di episodi in cui venne pianificato un attacco tramite veleno per uccidere leader considerati ostili agli interessi statunitensi, tra i quali Patrice Lumumba e Fidel Castro.

Anche i servizi segreti sovietici si sarebbe dotato di strumenti simili: per esempio, l’agente del KGB Bohdan Stashynsky uccise due leader nazionalisti ucraini, Lev Rebet e il più conosciuto Stepan Bandera, con una pistola che sparava un getto di gas velenoso da una capsula di cianuro frantumata, poi perfezionata per l’assassinio di Bandera a Monaco nel 1959 con dei proiettili di vetro (sempre al cianuro). Un’arma che procurava una morte rapida senza lasciar tracce, e della cui esistenza siamo a conoscenza solo in virtù della testimonianza dello stesso Stashynsky, che nel 1961 passò dalla parte dell’Occidente.

Fonte: New York Times, 17 settembre 1975; All That’s Interesting; History Defined.

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2 thoughts on “Oltre cinquant’anni fa la CIA creò una pistola in grado di provocare un infarto

  1. Qualche cosa di simile è usato in alcuni fumetti di Diabolik.
    L’Assassino in calzamglia, possiede una pistola spara aghi avvelenati .

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