Malawi: cittadino cinese condannato per video razzisti

Un tribunale del Malawi ha condannato un cittadino cinese per “sfruttamento minorile” e “traffico di esseri umani” per aver realizzato, tra le altre cose, un filmato in cui dei bambini africani esclamano in lingua cinese “Siamo dei mostriciattoli neri e abbiamo un quoziente intellettivo basso”, e averlo pubblicati su piattaforme social cinese.

Lu Ke, questo il nome dell’uomo (noto anche come Susu), è stato arrestato nell’estate del 2022 a seguito di un documentario della BBC, incentrato proprio sui suoi video, tra i quali c’erano messaggi in cinese creati su commissione (al costo anche di 70 dollari a video) recitati non solo da bambini ma anche da donne e uomini malawiani.

Lu Ke ha cercato inizialmente di rifugiarsi nel vicino Zambia, ma dopo esser stato arrestato per ingresso illegale nel Paese è stato estradato in Malawi. Un tribunale locale gli ha negato la libertà su cauzione e l’ha condannato a 12 mesi di reclusione (già scontati) e a una multa di 16 milioni di kwacha (circa 16.000 dollari): ora l’improvvisato regista è stato espulso dal Paese e non potrà più rimetterci piede.

Lu Ke ha negato di aver creato contenuti razzisti, affermando di aver realizzato i video per diffondere la cultura cinese nella comunità locale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.