A proposito di turisti cinesi, visto che non li rivedremo per un bel pezzo (è un bene? è un male?), vorrei segnalare che l’anno scorso la Repubblica Ceca ha organizzato una “mostra itinerante” sulla protesta di piazza Tienanmen (proseguita per tutta la seconda metà del 2019) prima nel giardino del Palazzo Wallenstein (sede del Senato), poi a Ostrava, Olomouc, Pilsen, Český Krumlov e sull’isola di Kampa.
L’esibizione consiste in pannelli in ceco e in inglese che raccontano ai turisti cinesi un episodio della loro storia recente censurato dal regime.
Sempre a proposito dei nostri amici orientali, una notizia dell’agosto del 2017, riferisce di due turisti cinesi, rispettivamente di 36 e 49 anni, arrestati davanti al Reichstag per essersi fatti dei selfie mentre si esibivano nel saluto nazista. I due sono stati fermati per il famigerato reato di “utilizzo di simboli di organizzazioni incostituzionali” (Verwenden von Kennzeichen verfassungswidriger Organisationen) e rilasciati poco dopo dietro il pagamento di una multa di 500€ ciascuno
Dopo questo “incidente”, l’ambasciata cinese di Berlino ha invitato i suoi cittadini a rispettare le leggi locali: “I turisti dovrebbero fare attenzione alla propria sicurezza anche rispettando le leggi, la cultura e i costumi locali, ed evitare parole o azioni che potrebbero danneggiare l’immagine dei turisti cinesi e la loro stessa nazione”, ha ammonito l’ambasciatore Zhou Anping.
Come osserva il portale Cina Oggi, “i cinesi e per estensione numerose popolazioni dell’estremo oriente non sembrano avere una particolare sensibilità o conoscenza storica dell’argomento, portando spesso ad incidenti imbarazzanti”, citando come esempio un bar sudcoreano ispirato al Terzo Reich.