Dopo l’affondamento del cargo britannico Rubymar (colpito da un missile balistico il 18 febbraio) i “ribelli” Houthi hanno annunciato che continueranno a colpire le navi inglesi nel Golfo di Aden.
«Lo Yemen affonderà altre navi britanniche, e qualsiasi rappresaglia verrà messa in conto alla Gran Bretagna, in quanto è uno Stato canaglia che attacca lo Yemen e collabora con l’America nel sostenere i crimini di guerra contro i civili a Gaza», ha dichiarato Hussein al-Ezzi, viceministro degli Esteri del governo Houthi.
اليمن ستواصل إغراق المزيد من السفن البريطانية وأي تداعيات أوأضرار أخرى سيتم إضافتها لفاتورةبريطانيا باعتبارها دولةمارقة تعتدي عل اليمن وتشارك امريكا في رعايةالجريمةالمستمرة بحق المدنيين في غزة
(لايمكنك العبث في بلادي ثم الذهاب لقضاءسهرتك في الفابريك
من يؤذي اليمن سنؤذيه
too much)— حسين العزي (@hussinalezzi5) March 3, 2024
Gli Houthi non mostrano alcun segno di cedimento e sembrano intenzionati a trascinare gli anglo-americani in un conflitto di lunga durata. È interessante osservare come né Londra né Washington siano in grado di reagire concretamente alla minaccia rappresentata da un gruppo di insorti la cui “arma segreta” sono dei droni assemblati in maniera artigianale.
Fonti americane (The Hill) riferiscono infatti che gli Stati Uniti utilizzano missili di difesa aerea per un valore di 2 milioni di dollari contro droni da 2000 dollari. Per non parlare il danno inflitto alla cosiddetta “economia globale” per gli atti compiuti nel golfo di Aden, passaggio essenziale al commercio internazionale.