Il 25 aprile è la giornata mondiale del Pinguino

Direttamente dal sito ufficiale del WWF:

«Il 25 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Pinguino, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce che corrono questi uccelli a causa del riscaldamento globale e delle attività umane.

Il pinguino imperatore, la specie più grande di pinguino sul pianeta, è considerato “quasi minacciato” nelle Liste Rosse della IUCN. Ma oggi il rischio è di veder peggiorare rapidamente il suo status di conservazione, soprattutto a causa del cambiamento climatico in atto.

[…] L’aumento della quantità di pioggia, causato dall’aumento medio delle temperature, può avere gravi ripercussioni sulla fauna e sugli ecosistemi dell’Antartide, e anche sulla conservazione del pinguino imperatore. Questa specie infatti dipende dal ghiaccio stabile, soprattutto durante il periodo riproduttivo. La formazione tardiva, lo scioglimento precoce o persino la mancata formazione del ghiaccio marino, riduce fortemente le possibilità di successo riproduttivo e la sopravvivenza della specie nelle aree di riproduzione.

Alcune colonie di pinguini imperatore potrebbero non sopravvivere nei prossimi decenni, proprio a causa della scomparsa del loro habitat primario. La riduzione del ghiaccio può portare anche ad un precoce allontanamento dalle aree di riproduzione dei giovani pinguini, costretti ad andare in mare quando non ancora pronti, e dunque può condurre ad un aumento della mortalità in età giovanile, con serie ripercussioni sulle popolazioni.

Se l’aumento medio delle temperature non verrà mantenuto sotto 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale, i ricercatori stimano che potremmo perdere fino al 50% delle colonie di pinguini imperatore oggi presenti in Antartide.

Il WWF è impegnato in prima linea per la salvaguardia dell’Antartide e del pinguino imperatore. L’azione dell’Associazione ha da un lato l’obiettivo di preservare l’habitat antartico, tramite il sostegno a progetti di pesca sostenibile negli ecosistemi marini polari e la promozione di una rete di aree marine protette, e dall’altro mira ad una nuova impostazione dell’economia, sostenibile, equa e non fondata sul carbonio entro il 2050. Solo agendo ora saremo in grado di rallentare il riscaldamento globale in atto, e di arrestare i suoi catastrofici effetti sulla biodiversità».

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