Ogni tanto qualche americano prende Machiavelli e lo schiaffa sulla copertina di un libro dedicato all’arte del marketing o del management: What Machiavelli Can Teach Us? What can you learn from Machiavelli? (Scopro ora che il correttore automatico di Word, grazie al celebre gioco da tavolo, considera “Machiavelli” una parola errata in italiano ma corretta in inglese).
Dal momento che le informazioni offerte da questi libri sono alquanto dozzinali e il pensiero dell’autore è banalizzato all’estremo, ho pensato che si potrebbe fare la stessa operazione con Leopardi, in particolare col Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere.
In fondo, il venditore riesce a piazzare la merce in pochi minuti semplicemente assecondando il sermone del tristissimo acquirente. Questo potrebbe essere il messaggio nascosto della prosa leopardiana, forse ignoto al suo stesso autore: anche credere che il senso dell’operetta si ricolleghi al pessimismo cosmico è un modo di banalizzarne il contenuto.
Leopardi, seppur dotato di ironia, non è mai giunto al livello di un Gozzano, che ne “Il responso” ai suoi languori fa rispondere l’amata con un perentorio «Perché non v’uccidete?», quindi è vero che spesso ha ceduto alla malinconia e all’autocommiserazione. (Andando fuori tema, dovremmo interrogarci sul perché l’erudito moderno senta il bisogno irrefrenabile di comunicare le proprie disavventure correndo sempre il rischio di apparire come un tonto).
Ipotizziamo quindi che Leopardi col suo dialogo abbia voluto mettere in scena una parodia della formula magica del marketing, ovvero lo sfruttamento del malessere esistenziale a fini commerciali.
La nostra vita è brutta, non vorremmo riviverla, ma comprando questo almanacco forse le cose miglioreranno. Con la stessa formula oggi vengono presentati una marea di prodotti: sei brutta, compra questo vestito; hai la forfora, compra questo shampoo; la tua attività intestinale è riprovevole, compra questo yogurt; il tuo corpo emette cattivi odori, compra questo deodorante; non hai amici, compra questo e quest’altro eccetera, fino all’oltraggio finale: non hai una donna perché fai schifo! E anche qui Leopardi, forse, avrebbe comprato qualcosa…