Il vandalismo “neopagano” in Grecia

Questa è una ricerca ancora in fieri perché non esistono dati ufficiali sul vandalismo ispirato al “neopaganesimo” (conosciuto anche come Religione Etnica Ellenica, Dodecateismo od Olimpianesimo), tuttavia negli ultimi anni in Grecia sono stati registrati diversi episodi di assalti a chiesi e luoghi di culto cristiani rivendicati da questi cosiddetti “neopagani”.

La rinascita neopagana in Grecia è iniziata alla fine degli anni ’90, quando le prime associazioni “culturali” pretendevano dallo Stato il riconoscimento legale, una lotta che è culminata prima nel 2006 con la rimozione del divieto di venerare le antiche divinità (il rappresentante del clero ortodosso così commentò la decisione all’epoca: “Sono una banda di miserabili rimestatori di una degenerata religione che vogliono riportarci alle mostruose e oscure illusioni del passato”) e poi nell’aprile 2017, appunto con il conferimento all’ellenismo dello status di “religione riconosciuta”, che garantisce agli adepti la possibilità di costruire templi e celebrare rituali.

Nel 2015 la Metropoli del Pireo ha compilato un dossier per denunciare “la radicalizzazione senza precedenti di alcune organizzazioni neopagane”, raccogliendo testimonianze da pubblicazioni ufficiali e siti internet:

«Affermano apertamente di aver costituito gruppi armati, i cosiddetti “soldati degli dèi” i quali, sotto la direzione dei sacerdoti pagani, insorgeranno armati per “liberare” i greci dalla “schiavitù cristiana”. I neopagani vogliono un fiume di sangue e sono intenzionati a dichiarare una “guerra santa” contro i cristiani ortodossi che considerano “invasori”».

Nell’ottobre del 2015 le forze dell’ordine hanno arrestato degli appartenenti al cosiddetto “Gruppo Epsilon” (Omada Epsilon), organizzazione paramilitare di estrema destra che voleva, tra le altre cose, far saltare in aria la statua dell’ultimo imperatore bizantino Costantino XI Paleologo a Calamata (Peloponneso).

Nell’agosto del 2014 è stata vandalizzata una piccola chiesa di Ligaria, in provincia di Candia/Iraklio (capoluogo regionale della Creta): una delle scritte lasciate dagli assaltatori faceva “I cristiani hanno distrutti i templi pagani”.

Nel giugno del 2016 gli interni della chiesa della “Primavera di Vita” (Ζωοδόχος Πηγή), ancora a Candia, sono stati imbrattati con feci e le icone sfregiate con scritte del tenore “Questo è per Zeus”.

Il problema del vandalismo neopagano è in generale sentito da tutto il mondo ortodosso: anche in Russia esso genera un forte allarme sociale, soprattutto da quando nel 2014 in una cattedrale di Sachalin si è verificato probabilmente il primo attentato terroristico “neopagano” della storia moderna, nel quale una suora e un parrocchiano sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da un ventiquattrenne che frequentava organizzazioni neonaziste ispirate per l’appunto al “neopaganesimo”.

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