Nel nuovo sistema pandemico sembrano delinearsi due schieramenti base, che potremmo identificare in una destra “vaccinista” e una sinistra “chiusurista”. In sostanza, pare che la natura dello scontro politico riguardo alla gestione della crisi sanitaria sia la seguente: da una parte c’è chi vuole fare della pandemia un’occasione più unica che rara, una “opportunità da non lasciarsi scappare” per “ricostruire un’egemonia culturale” (cito l’attuale Ministro della Sanità che ha proposto apertis verbis di strumentalizzare il panico collettivo per rilanciare la sinistra in Italia e il mondo); dall’altra c’è chi al contrario desidera solamente il “ritorno alla normalità”, (anche con un QR Code stampato sul polso) solo nella misura in cui questa nuova normalità conservi le ingiustizie, le contraddizioni e i paradossi della normalità precedente.
Nonostante il clima di ultra-vaccinismo in cui siamo immersi, si possono notare delle sfumature nelle varie posizioni; non è perciò corretto affermare che i potentati schierati genericamente a “sinistra” siano gli unici responsabili della nascita dell’inquisizione vaccinale. Nel caso italiano, per esempio, è indubitabile che senza il supporto del centro-destra non si sarebbe mai arrivati a questo punto: sia i rappresentanti della destra economica che di quella politica hanno obiettivamente favorito l’irreggimentazione di alcune potenzialità del sistema nascente, le quali sarebbero rimaste probabilmente latenti se avessimo avuto al governo una coalizione “de sinistra”.
Partendo dal presupposto che la pandemia sia stata quantomeno sfruttata dal punto di vista politico, è quasi scontato ritenere che quella parte delle élite che desiderava utilizzarla per scopi di ingegneria sociale abbia dovuto fingersi entusiasta per la “scappatoia” offerta da Big Pharma. Il Great Reset auspicato dal versante filantropico-mondialista delle congreghe sovranazionali dovrebbe infatti portare al superamento delle vecchie dinamiche socio-politico-economiche in favore di un Mondo Nuovo più giusto, egualitario, solidale, collettivista, eccetera. Tale prospettiva non può dunque contemplare l’idea di una vaccinazione a scopi “efficientistici” nella misura in cui tale “cerotto”, seppur rappresentato da una terapia genica sperimentale, possa per l’appunto riportare alla vecchia normalità inquinante, non-inclusiva, transfobica ecc…
L’attrito tra i due versanti del “pandemonio” lo si può osservare costantemente nella cronaca spicciola, per esempio quando la virostar Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, nonché rappresentante massimo della destra turbo-vaccinista, ormai da mesi invita il governo, tra le altre cose, ad abolire la quarantena per i vaccinati positivi o a far lavorare medici e infermieri anche da contagiati, oppure quando giunge persino a svelare il grande “segreto” del covidiotismo, ovvero che il numero di vittime della malattia è gonfiato artificialmente:
“Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale. Anzi, dirò di più, questo avviene anche nella registrazione dei decessi: se il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati. Noi abbiamo i reparti occupati al 26% ma li avremmo al 10% se usassimo criteri diversi. Quindi sarebbe un gennaio normale: sempre infatti in questo mese invernale avevamo in reparto pazienti con influenze e polmoniti” (Fonte: Agi)
Il motivo per cui la virostar parla così è perché evidentemente annusa aria di lockdown: a suo parere, il premier Mario Draghi dovrebbe “ascoltare un po’ più i medici e un po’ meno i burocrati” e uscire dalla logica emergenziale. Il problema è tuttavia che tale “logica emergenziale” serve proprio al Partito del Lockdown, cioè il Partito del Grande Reset, che non può abbandonare uno strumento essenziale per la ristrutturazione totale della società come la quarantena di massa.
L’ingenuità e la miopia con cui la destra vaccinista ha creduto al magico medicamento per “ripartire” è disarmante. Viene quasi da parafrasare il detto di Churchill: “Vi siete fatti costringere a scegliere tra il vaccino e il lockdown. Avete scelto il vaccino, e avrete il lockdown”.
Sono totalmente – e tristemente- d’accordo con te.
La destra (quantomeno quella mainstream/partitica, ma pure sulla presunta “destra culturale potrei raccontarne) è peggio del Pd, più subalterna persino.
Peggio perchè vuole raccontarsi una menzogna e ci si aggrappa (e cioè che la crisi produttiva italiana sia scatenata dal covid) e subalterna perchè comunque quando finge di difendere una trincea è disposta a farlo solo se non ci sono costi o sacrifici: Salvini è passato dal “non scherziamo il Green pass non deve esistere” a “Draghi è il mio Presidente”.
La leggenda del “la destra frena le derive del governo Draghi” è una favola buona per i gonzi perchè nulla è stato frenato dei desiderata del grande rettile e anzi il cdx unendosi ha solo dato legittimità parlamentare a quella che sarebbe stato corretto addossare e definire come una follia tutta sinistrorsa. E’ una favola per gonzi dicevamo, ma essendo l’elettore del cdx un gonzo, funziona.
C’è anche gente, a destra, convinta che “Draghi è venuto a salvare l’industria italiana a tutela del tessuto tedesco”. Chiaro che chi crede a queste panzone è impermeabile non solo a ogni discussione ma anche ad ogni fatto che non collimi col suo delirio.
Oramai è possibile parlare solo con quelli che i politologi inglesi chiamano “fringe lunatics” cioè i pazzi con categorie politiche o etiche non integrate nel sistema: anarchici folli, turbofascisti, religiosi invasati: sono tutte persone più disposte al dialogo del “moderato medio” oggi che pur di tornare a fatturare vi porterebbe via i figli di 3 anni perchè non volete vaccinarli (o meglio sottoporli ad un trattamento farmacologico senza prescrizione medica).
Unica notazione, ma forse è una speranza la mia, credo che alcuni dottoroni alla Bassetti stiano cercando di riposizionarsi non tanto perchè vogliono rispondere ai desiderata anche solo narrativi del centrodestra (e d’altra parte oggi i virologi sono più popolari del politico di cdx medio, quindi, a che pro?), ma perchè vogliano tenere un profilo più moderato e neutro nel caso ad un certo punto la fregnaccia del covid smetta di essere usata come strumento per guidare la società e si torni ad una normalità (anche dovesse essere “nuova”).
Non so, forse se l’AIFA si degnasse di pubblicare ancora il bollettino degli eventi avversi potremmo accorgerci che la mortalità in alcune coorti di età è peggiorata e maggiormente correlata alla distribuzione di vagini che ai tempi del 2020 quando il covid neanche lo curavamo.
Dico io eh, magari sbaglio; immagino vedremo. Teniamo duro e vedremo.