Le soldatesse israeliane si scopano i detenuti palestinesi

Notizia del 30 settembre 2023 data dalla BBC (la fonte originale in ebraico è Ynet): a tutte le soldatesse israeliane è stato vietato di prestare servizio come guardie carcerarie dopo che alcune di loro hanno fatto sesso con un detenuto palestinese.

Una soldatessa avrebbe ammesso di essersi appartata con un palestinese condannato all’ergastolo per aver ucciso dei civili israeliani. Si ritiene che la donna stesse prestando servizio militare, obbligatorio per la maggior parte degli israeliani (per le donne dura due anni e per gli uomini per 32 mesi)

Il nome della soldatessa e del detenuto non sono stati resi noti. Il tribunale che ha preso in carico il caso ha dato ordine di non rivelare altri dettagli, inclusa l’ubicazione del carcere (che comunque si troverebbe nel sud del Paese).

I media israeliani hanno inoltre riferito che durante l’interrogatorio la soldatessa, che nel frattempo è stata arrestata e poi messa ai domiciliari, ha affermato che altre quattro colleghe avrebbero avuto rapporti intimi con lo stesso detenuto. L’avvocato di una di esse ha affermato che la relazione non sarebbe stata consenziente, ma un funzionario di polizia ha invece confermato l’esistenza di prove che “indeboliscono notevolmente” tale versione.

Lo Shabas, il Servizio Penitenziario Israeliano, ha riferto che il detenuto palestinese è stato trasferito in un’ala separata prima dell’interrogatorio. Secondo i primi accertamenti, il detenuto sarebbe entrato in possesso di un cellulare che avrebbe utilizzato per tenersi in contatto con diverse soldatesse e scambiare con esse foto osé. Dalle indagini non risulta chiaro se il telefono sia stato fornito da una delle guardie.

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha annunciato che le donne non presteranno più servizio nelle carceri di massima sicurezza dove sono detenuti terroristi palestinesi. Il Ministro ha affermato che entro la metà del 2025 “non rimarrà una sola donna soldato nelle ali dei prigionieri di massima sicurezza”.

Nel 2022 le autorità israeliane avevano avviato un’indagine dopo uno scandalo avvenuto in una prigione dove dei detenuti palestinesi avrebbero violentato delle soldatesse che prestavano servizio come guardie carcerarie e alcuni alti ufficiali avrebbero fatto “prostituire” le reclute per “tenere a bada i detenuti”.

Nonostante il problema delle guardie carcerarie femminili che cedono al fascino dei criminali sia molto sentito a livello internazionale, il caso israeliano fa specie perché si verifica in un contesto dove lo stigma sociale per tale tipo di condotta, al di là di ogni femminismo di sorta, è più sentito che in altre società.

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